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Di eredità, filati e riviste (riuso 2)

Dolcezze viene da una famiglia di creative. Un tempo ciò che ora è un hobby era una necessità e tutte le bambine, poi ragazze, erano educate a creare con le mani. Ognuna faceva l’esperienza del dito infilzato dall’ago della macchina da cucire (pure Dolcezze, e ancora ricorda il dolore e la successiva antitetanica!) e tutte imparavano presto ad usare uncinetto e ferri per fare i vestitini per i pupazzi o le copertine per la casa delle bambole. Le donne tagliavano e cucivano vestiti anche da uomo, e avevano l’abitudine di abbellire di pizzi, merletti e ricami non solo la casa e le vesti esterne, ma anche la biancheria intima (Dolcezze ha trovato camicie da notte e sottovesti raffinatissime, con ricami che oggi farebbero la felicità di ogni stilista).  Poi la necessità di fare tutto da sé è passata, l’industria manifatturiera ha favorito la diffusione di merci “di massa” e tante abitudini sono lentamente declinate. Chi, però, era stato abituato a non stare fermo un attimo, non ha mai ...

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