Di elezioni studentesche 2.0


Ogni anno, puntuali come un orologio svizzero, come le influenze stagionali, come gli acquazzoni autunnali, arriva il giorno delle elezioni studentesche. Già da settimane, apertamente o nell'ombra,  girano per i corridoi gli "scherani" dei candidati (o i candidati stessi) a distribuire fogli di programmi, gadget vari e discutibili, adesivi da appiccicare su libri, quaderni, banchi e finestre. Ogni lista propone poi l'acquisto di felpe, a dire il vero ogni anno più carine. 

La prof. Dolcezze guarda con simpatia a questo esercizio di democrazia e quando (come negli ultimi tre anni!) si ritrova coi teneri virgulti della Prima, si diverte un mondo a spiegare regole, usi, costumi, tradizioni e, soprattutto, a chiarire ai ragazzi che le elezioni studentesche rappresentano in piccolo le elezioni "importanti" e che ciò che impareranno a fare ora servirà quando saranno chiamati a decidere delle sorti del quartiere, del comune, della regione o della nazione. Impegna molte ore in queste riflessioni e, soprattutto,  chiede a coloro che si candideranno come rappresentanti di classe, di preparare e proporre il loro programma elettorale, raccomandando correttezza, sincerità e nessuna falsa promessa. Negli anni ha visto di tutto e di più (e tra le pagine di questo blog trovate tante storie degli anni passati) ma quest'anno è piacevolmente sorpresa.

Assemblea di classe: tre ragazze, che si propongono per costituire poi il seggio, assumono il ruolo di moderatori e gestiscono la discussione, con una serietà e una compostezza "adulte". I 28 movimentatissimi alunni tacciono, intervengono in maniera appropriata e, se qualcuno per caso si sovrappone ad un altro, viene educatamente, ma decisamente rintuzzato. Esaurita la prima parte dell'assemblea, si passa alla presentazione dei candidati. Dopo i primi interventi,  semplici ma efficaci, l' Azzurro si dirige con sicurezza alla lim e inserisce una chiavetta: "Che fai?" "Prof, ho preparato il mio programma" e propone una serie di slides, accompagnate da foto, frasi motivazionali...Dolcezze rimane a bocca aperta (anzi spalancata tipo cartone animato) e tutto l'uditorio ... lo stesso. 

Si presenta Informatico, che con la sicumera e la gestualità di un novello Cicerone (a fronte di un volto imberbe e un metro e mezzo di altezza)  si propone con argomentazioni invincibili. 

Allo spoglio delle schede i due risultano vincitori con ampio margine: entrambi hanno giocato benissimo le loro carte, utilizzando con maestria i mezzi a loro disposizione e, soprattutto,  agendo con correttezza nei riguardi degli altri competitori. E nessuno ha millantato meriti o crediti. Nessuna falsa promessa elettorale, insomma. 

Dolcezze è  quasi commossa. Hanno seguito le indicazioni, hanno vinto lealmente e democraticamente, hanno usato con proprietà i mezzi informatici.  

Insomma, Dolcezze è  ottimista. Saranno anni interessanti. 

Commenti

  1. Finchè c'è questa "sana" democrazia tra i tuoi studenti c'è ancora speranza.

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