Del V-day

l'alba del V-day, che sembrava promettere bene


Non appena ce n'è stata la possibilità, la prof Dolcezze si è prenotata per la somministrazione del vaccino anti-covid. Il primo giorno disponibile era venerdì 26, ma quel giorno in orario aveva l'unica ora di latino in Quinta e quindi ha preferito spostare l'appuntamento a lunedì 1 marzo.
Mal gliene incolse!
Partita a piedi, per evitare problemi di parcheggio, appena giunta in vista della meta...con un volo inatteso, incredibile e, almeno in apparenza, ingiustificabile, Dolcezze è finita a terra in malo modo. Incapace di rialzarsi da sola, è stata risollevata da due passanti e, vuoi per l'orgoglio ferito, vuoi per l'adrenalina in circolo, dignitosamente impettita è andata a farsi vaccinare e, al rientro, ha pure fatto  lezione regolarmente. Dopo un pomeriggio e una notte di dolori sempre più intensi, finalmente ha capito che doveva andare al Pronto Soccorso. Dopo un'ora al Triage guadagna il bonus-tampone, poi, una volta ammessa in ambulatorio: "Signora, non si preoccupi, sicuramente non c'è frattura. Sarà una contusione o, al peggio, una lussazione. Se ci fosse frattura, lei griderebbe dal dolore. Comunque le faccio fare le lastre"
Il radiologo le fratture le trova, eccome, e Dolcezze scopre l'esistenza di un ossicino sconosciuto, ma fondamentale per il movimento, e capisce, soprattutto, perché la Nonna definiva terribili "i costuli rutti"*. La dottoressa del Pronto Soccorso, incredula: "Mi complimento per la sua soglia del dolore! Altissima! E comunque lei a scuola non può tornare". E appioppa a Dolcezze 30 giorni di prognosi.
La storia dimostra che: 
-se tu non piangi, gridi e ti lamenti, nessuno crede che stai soffrendo;
-se il Fato ha stabilito che tu non debba fare lezione in Quinta, è inutile che ti opponga perché, invece che una lezione, ne perderai 5;
-ci sono ancora tante ossa per completare la raccolta di figurine (qui e qui) cominciata anni fa.

*le costole rotte

Commenti

  1. Ossignur...... questa si chiama iella. Il cambiamento di data.... ahimè. Quando insegnavo e la collega mi chiedeva un cambio di turno, la detestavo. Di solito accadeva qualcosa di brutto a un alunno, proprio nelle ore in cui non avrei dovuto essere in servizio.

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  2. Mi dispiace tanto per il tuo infortunio e spero che tu ti riprenda presto... Ma devo dire che è stata anche un po' divertente questa storia dal gusto tragicomico, e che, fra l'altro, riassume il periodo che stiamo vivendo.
    Un abbraccio Dolcezze ❤️

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  3. Mi dispiace tantissimo, purtroppo ci sono cadute che si pagano care. Ti auguro di riprenderti al meglio in meno tempo possibile. Ciao Dolcezze, buon marzo, nonostante tutto.
    sinforosa

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  4. mi spiace molto per l'infortunio, ma ti invidio per il vaccino, che io non rientrando in nessuna categoria a rischio se va bene farò in settembre :-(
    riposati mi raccomando...

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    1. L'unico conforto...e menomale che sono andata a farlo comunque

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  5. Buona guarigione, caspita questa caduta non ci voleva proprio.

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  6. Ma povera! Auguri di pronta guarigione. È vero soffrire in silenzio non aiuta mai, tranne coloro che così sono sollevati dall’incombenza di occuparsene.

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  7. "se tu non piangi, gridi e ti lamenti, nessuno crede che stai soffrendo" Quanto è vero!!!
    Cerca di guarire presto!

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  8. Capperi, mi dispiace moltissimo. La nostra Dolcezze è stata ingessata? Quale ossicino hai rotto? Dovrai riposare a casa, posso esserti di compagnia in qualche modo in questa regione arancione che credo diventi rossa(Piemonte)?
    Barbara

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    1. Trachite omerale. Sull'arancione /rosso mi sa che siamo tutti sulla stessa barca

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  9. Dimenticavo di dirti che ho fatto 15 giorni sola col divano, io e lui per pressione altissima rischio infarto e solo mio figlio mi è stato di grande aiuto. Il marito purtroppo è un uomo di ghiaccio e mi sono dovuta comunque arrangiare a cucinare per non mangiare pasta in bianco insipida, ricetta segreta del marito!!!!
    Con tanta solidarità
    B.

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  10. Nel frattempo spero che le cose stiano andando meglio e, sì, la dinamica la capisvo e non sarò io a criticare o deridere. Ma quanto alla soglia del dolore, forte di lunga esperienza confermo: se non gridi come un'ossessa non ti prendono sul serio. La mia buona mamma rischiò di farmi in corsia perché, siccome non strepitava, tutti i medici davano per scontato che mancassero almeno 8 ore al parto. Lei si limitava a dire civilmente che aveva dei forti dolori...

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    1. Questo è successo a me per il primo figlio. Arrivata in ospedale con la mia piccolissima pancia ( il vomito ininterrotto mi aveva prosciugato) e con i miei flebili lamenti, dopo qualche ora di abbandono sono entrata direttamente in sala parto.

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