Di tè, libro e divano
Nessun
figlio da portare in giro, nessun anziano da visitare, nessuna riunione a
scuola, nessuna cena da preparare perché ci sono gli avanzi di ieri, nessuno in
casa. Le tombolate e le feste di amici monopolizzano i pomeriggi e mi godo
questo raro momento. Niente musica, niente rumori, niente televisione. Il
silenzio.
Prendo
il plaid, preparo il tè, scelgo il libro e mi accoccolo sul divano, al buio,
con la sola lampada da lettura e la luce dell’albero a creare ombre.
E mi sembra un’altra vita.
Il silenzio, però, si popola di ombre: la bambina che apriva piano piano il pacco sotto l’albero e si nascondeva dietro la poltrona per cominciare a leggere il nuovo libro, visto che non poteva aspettare i giorni che mancavano al Natale, l’adolescente sdraiata sul tappeto, persa nella contemplazione di mondi lontani, la ragazza sul letto a sognare il suo futuro e a progettare la sua vita. E con lei il Genitore a raccontare storie e la Nonna devota a sgranare rosari e la Comandante che intimava “copriti” e la Zia che infornava biscotti.
E mi sembra un’altra vita.
Il silenzio, però, si popola di ombre: la bambina che apriva piano piano il pacco sotto l’albero e si nascondeva dietro la poltrona per cominciare a leggere il nuovo libro, visto che non poteva aspettare i giorni che mancavano al Natale, l’adolescente sdraiata sul tappeto, persa nella contemplazione di mondi lontani, la ragazza sul letto a sognare il suo futuro e a progettare la sua vita. E con lei il Genitore a raccontare storie e la Nonna devota a sgranare rosari e la Comandante che intimava “copriti” e la Zia che infornava biscotti.
Comincio
il libro, sorseggiando il tè, e sono di nuovo la ragazzina che ama stare da
sola a leggere, pensare e immaginare. E intanto ha cominciato a piovere e il
familiare ticchettio diventa sottofondo di un momento di pace assoluta. Forse
la felicità è questa: perdersi in ricordi felici e ritrovare parti di sé
sepolte nella propria coscienza, schiacciate da impegni, responsabilità e
quotidianità.
O
forse questo è solo sogno. E la vita è un’altra cosa.
Pensa che per me felicità è l’esatto opposto: mille corse, mille cose da fare, immergermi nella folla di una via trafficata in una città in corsa magari con un sottofondo musicale nelle orecchie.
RispondiEliminaÈ “lì” che i ricordi, ma soprattutto i sogni affiorano e si fanno entusiasmanti, belli, veri. Quella e solo quella è vita e vitalità, il momento di ricaricare le batterie della mia anima. Ciao Dolcezze e sereno anno nuovo.
sinforosa
Hai ragione anche tu. C'è bisogno di entrambe le cose.
EliminaLa felicità per te è legata ai ricordi, é intrisa di nostalgia per un mondo che non esiste più. Ed è bello ricordare, far rivivere persone che ci hanno riempito la vita con il loro amore.Io non guardo mai al passato perché mi fa troppo male,e il presente mi dice che la parte più bella della mia vita, legata alla crescita dei miei figli,è andata.So che è sbagliato,che la mia vita è ancora piena di amore, di impegni, di lavoro, di responsabilità, ma quelle manine e quelle vocine incantate che mi sollecitavano pretendendo la mia attenzione sono diventare voci di ragazzi proiettati verso il loro futuro da cui io sono esclusa.La musica, solo lei, mi consola,mi commuove,mi rallegra,mi conferma che la strada è stata quella giusta e che senza di lei non sarei quella che sono. Perché la musica mi riporta a Dio, Bellezza e Verità.
RispondiEliminaLa felicità è godere di quello che si è e di quello che si ha già. Tu hai ancora tante belle cose da vivere
EliminaDescrizione perfetta! 💚💙💚
RispondiEliminaTi ci ritrovi anche tu?
EliminaSarà che è un evento raro, ma è stato un momento bellissimo
Mi ci ritrovo eccome!
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