Di testiere d’antan
Alla difficile accettazione del tempo che passa, ai ricordi bellissimi, che però rendono ancora più presenti le assenze, quest’anno, come i lettori fedeli delle nugae di Dolcezze sanno, si è aggiunto il parziale svuotamento della casa di famiglia, con tutte le conseguenze pratiche (e soprattutto emotive) del caso. Fra ciò che è stato diviso con Sorella e quanto è stato regalato, sono emerse montagne di lavori a uncinetto, fatti da nonne, zie e pure da una giovanissima Dolcezze. Di buttarli non se ne aveva il coraggio, Sorella non ne voleva sapere…è finita che Dolcezze ha riempito due bustone e ha portato tutto a casa. Ma che fare di tutta quella roba? Pensa che ti ripensa, grazie anche ad un’occhiata su Pinterest, ha avuto l’idea di una “testiera” per la camera del Buen Retiro. Siccome, come si sa, lei è “pensiero e azione”, ha cominciato a raccogliere i centrini bianchi (ne ha una montagna ecru che non sa come utilizzare, sob!), a bloccarli in cerchi di metallo e poi a unirli.
Sono centini di diverso modello
e spessore, alcuni finissimi, opera della Zia, altri più “grossi”, lavori
tardivi di mani (e occhi) ormai anziani, altri di medio spessore; uno,
addirittura, è la bomboniera che Dolcezze ha preparato per la Prima Comunione
dell’Erede (è quella nel cerchio più piccolo), quando non c’era ancora il blog
a serbare memoria dei lavori fatti).
L’effetto finale le piace molto e si adatta, secondo lei,
alla parete colorata della stanza, ma ciò che apprezza di più è il fatto che non
solo ha abbellito la parete, ma ha riportato in vita lavori destinati a sparire
nel nulla.
E così Nonna e Zie saranno contente.
E Dolcezze pure.
Dolcezze, che splendore che idea favolisa e che lavoro finissimo quei centrini! Mi piacciono soprattutto quello di filo sottile, ma tutti indisegni sono belli. Averne una anche per il mio letto di testera così! Quanto bellezze ormai irripetibili dovevano essere in quelle case! Pellegrina
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