Di esami di maturità
E anche quest'anno è andata. Quest'anno dall'altra parte, ma in fondo è lo stesso perché, come dice una grande collega, alunni lasci e alunni prendi. In quest'anno di emozioni doppie, vista la maturità del Persemprecucciolo, ho assistito allo stesso rito, individuale e collettivo, fatto di occhiaie e di sfrontatezza, di preparazione seria e di furbizia, di granite e di brioches, ma ho soprattutto visto, come sempre, l'impegno di colleghi, pronti ad accompagnare, guidare, sostenere questi ragazzi divenuti negli anni quasi dei figli, con le difficoltà, le fatiche, una quotidianità fatta spesso di fotocopiatrici guaste e di eccessive attività integrative, con la volontà di aiutare tutti ma, contemporaneamente, dare unicuique suum. Ho visto ragazzi maturi, altri un po' meno, preparazioni eccellenti o superficiali, ma, contemporaneamente, tanta bellezza.
Persemprecucciolo ha lavorato bene e ha fatto ottimi scritti e un bellissimo orale. Purtroppo la matematica non sarà mai il suo mestiere (e la fisica neanche) e avere come presidente di commissione un prof. di matematica (ed essere il primo in assoluto a sostenere il colloquio) non lo ha favorito. Contenti tutti, comunque e, da parte della mamma prof, la grande soddisfazione di sentirlo parlare con scioltezza e sicurezza su argomenti non semplici. Non ha avuto all'uscita né fiori né spumante, seguendo quello stile un po' riservato che lo caratterizza. Alla fine, però, si scambierà una piantina grassa con il suo compagno ("mamma, eravamo gli unici a non avere avuto fiori").
Ha seguito gli esami di tutti i suoi compagni, alzandosi all'alba (per lui), ha sostenuto, accompagnato, fatto festa. Ora davanti a lui si apre l'estate più lunga, quella più bella, nell'attesa di decidere seriamente sul suo futuro, sempre col sorriso, perché lui è così.
E così sono anche gli altri ragazzi, che ho accompagnato "all'uscita", non tutti ferratissimi, soprattutto in latino, ma tutti pieni di sogni. Il ricordo più bello: la ragazza con credito basso, che ha svolto belle prove scritte e all'orale ha seguito un percorso lineare, perfetto, e ci ha parlato del suo progetto di studiare il coreano. Solo alla fine i colleghi ci hanno parlato del suo percorso zoppicante, perché nel fine settimana andava a lavorare nel ristorante di famiglia e il lunedì era spesso assente. Ma lei è stata veramente la più matura e i suoi compagni facevano il tifo per lei.
E, in un mondo che si infiamma per nulla e ama la prevaricazione, vedere chi aspetta dietro la porta e fa il tifo per il compagno è veramente meraviglioso.
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