Dei libri dell'anno 96: Gli invisibili


Un'isola del profondo Nord, là dove la luce d'estate è interminabile, così come il buio d'inverno. Un'isola piccola, circondata da isolette, quasi scogli, dove non ci sono cani e gatti e dove il cavallo o il toro da monta devono essere portati in barca, con le zampe legate. 
L'isola è abitata da una sola famiglia, i Barrøy, e non si sa bene se è la famiglia a dare il nome al posto o viceversa, anche perché la vita degli uomini e del territorio è così intimamente legata da non poter essere scissa. Dall'isola puoi anche partire, ma dovrai sempre tornare perché "un'isola trattiene quello che ha, con tutte le sue forze".
"Quando tutto il resto viene meno, l'isola resiste" e lì resistono i suoi abitanti, tre generazioni di Barrøy: Martin, il capofamiglia, vecchio e stanco, ma ancora capace di andare in aiuto dei nipoti, se serve; Hans, l'uomo forte, che, pur essendo un pescatore nell'animo, ha la capacità di comprendere che c'è anche altro, che bisogna cambiare qualcosa se si vuole mantenere la propria vita. Costruisce rimesse e moli che il mare e il vento puntualmente distruggono, ma che lui riedifica con tenacia e pazienza, perché "gli isolani devono essere più pazienti di tutti"E poi c'è Ingrid, quella che nel momento dello sconquasso, tiene dritta la barra del timone e col cugino Lars fa ripartire la vita, senza cedere alla tentazione della fuga. Perché "quando tutto il resto viene meno, l'isola resiste" e "un'isola non affonda mai, anche se può tremare, è salda ed eterna perché è fissata al globo terrestre, un'isola non affonda, non affonda mai".

La storia della famiglia viene raccontata negli anni, con lunghe ellissi, e si rimane quasi spiazzati dall' apparente "banalità" di giornate, mesi e anni sempre uguali, ma, a uno sguardo più attento, rimaniamo quasi abbagliati dalla forza e dalla resilienza dei personaggi, capaci di attendere il ritorno del sole anche nelle più cupe giornaliere di nebbia. E quando l'astro "dirada e annienta anche l'ultimo velo e libera di nuovo la vista in tutte le direzioni, simile a un branco di cavalli selvaggi, allora è come le la loro giornata di lavoro si fosse dimezzata o se avessero avuto in dono un giorno tutto nuovo in quello vecchio, e tornano alle loro falci". 

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