Dell'ultimo "ultimo giorno di scuola"



Da giorni vaghi come un'anima in pena, bisbigli al telefono, chiudi la porta e ti trovo sul letto, silenzioso, a guardare il soffitto. 

"Stai male? Cosa succede? Sei innamorato?"

"Ci pensi che la scuola sta finendo, che non vedrò i miei amici tutti i giorni, che cambierà la mia routine?"

Anche per te è arrivato questo momento, il primo veramente difficile. Quando hai concluso le scuole elementari eri ancora troppo piccolo per percepire la separazione, la scuola media è finita in quel marzo col lockdown, ora il distacco c'è tutto e la consapevolezza della fine è netta.

Non è una fine, però, almeno non del tutto. 

Certo, non avrai più la sicurezza della stabilità: l'orario, la campanella, il posto, il compagno di banco, i compiti per casa, i voti su Argo. 

E non avrai più, ahimè, le vacanze di Natale e di Pasqua e, soprattutto le vacanze estive. Quelle finiscono adesso. Poi ci saranno le sessioni d'esame, che non guardano il calendario, poi il lavoro ti darà solo alcune settimane di ferie. 

E' finita la tua vita di bambino e comincia quella da adulto. Domenica voterai per la prima volta, poi sosterrai l'esame di maturità, ma quella vera la raggiungerai dopo, con tanto impegno e tanta fatica.

Il primo giorno di liceo ti hanno accompagnato i tuoi fratelli; oggi, come allora, ti ho guardato dal balcone. Al ragazzino  si è sostituito un giovane uomo vivace, spiritoso, vitale e un po' irascibile, ma tanto tanto buono.

Continua così, Persemprecucciolo. Vai avanti per la tua strada. Guarda indietro con affetto, ma mai con rimpianto, perché si preparano per te cose sempre più grandi, se solo ti impegnerai a scoprirle e a ottenerle.

Oggi anch'io chiudo un ciclo. Non avrò figli a scuola dopo 22 anni. Praticamente una vita. Niente più colloqui "dall'altra parte", niente più ripetizioni pre-interrogazione, niente più racconti di giornate, progetti, compagni.

Intanto mi devo preparare all'ultima maturità, poi affronterò il terzo percorso universitario (perché, nonostante tutti gli sforzi, sicuramente soffrirò per ogni tuo esame!), poi vedrò volar via anche te. 

Lo  so. E mi preparo da oggi.

Commenti

  1. Un cucciolo gigante!
    Per me passare all'università fu come entrare in un giardino incantato. Niente sarebbe stato più bello che restarci. P.

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  2. Auguroni di cuore per tuo figlio, che man mano "si affrancherà" anche dalle tue premure di madre e professoressa. 💐
    Mel

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