Di cose che non vorresti mai sentire 34
La Prima ha cominciato a fare latino. Già da qualche anno Dolcezze lamenta la difficoltà che le nuove generazioni hanno nello studiare la lingua di Cicerone: la mancata conoscenza di analisi logica, di tempi verbali, la dad, il covid, le eccessive distrazioni da social e serie tv hanno irrimediabilmente (teme) corrotto la capacità di memorizzare, ragionare, astrarre. Molto spesso Dolcezze verifica l'errata ricerca nel dizionario, la disattenzione (per la quale non si vedono le frasi campione), l'anarchia nella traduzione, per cui il testo viene troppo liberamente rielaborato perché "tanto è lo stesso". Sull'argomento potrebbe scrivere per ore e tediare a sufficienza anche un pubblico di colleghi che vivono lo stesso dramma, ma chi ha deciso di leggere questo post per il titolo si aspetta qualcosa che lo faccia sorridere e le problematiche scolastiche non lo interessano, quindi le abbandoniamo per la cronaca di una giornata particolare.
Correzione delle frasi tradotte a casa. Molti hanno fatto bene, qualche imprecisione qua e là, finché un ragazzo se ne esce con una traduzione a dir poco fantasiosa (per non dire improponibile). E mentre Dolcezze, perplessa, chiede al malcapitato di rileggere, dal fondo dell'aula, silenziosa come non mai, si sente un sussurro:"Ma come c@**# ha tradotto?!?"
Per la prima e unica volta Dolcezze (notoriamente dotata di orecchio bionico) fa finta di non aver sentito la parolaccia e non richiama l'autore.
Del resto l'ignoto allievo aveva solo manifestato a voce alta quello che Dolcezze aveva pensato in segreto.
Immagino non sia semplice insegnare ai giorni nostri. Però c'è sempre una nota di umorismo nei tuoi racconti.
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