Dei libri dell'anno 91: Acido solforico


In questi mesi, lunghissimi e pure volati in un soffio, Dolcezze ha letto tanto. Ha letto durante le attese nei vari ambulatori, in macchina, accanto alla Genitrice che dormiva, la sera a casa, per scacciare i cattivi pensieri e andare altrove. Ha letto molti libri "leggeri", si è rifugiata nella sua confort zone, rileggendo Piccole donne, e poi si è imbattuta in questo libriccino, di un'autrice che non conosceva. Pensa che valga la pena parlarne, anche per ricominciare a scrivere qui  qualcosa che non sia solo dolore e malattia.





"Venne il momento in cui la sofferenza altrui non li sfamò più: ne pretesero lo spettacolo"

Nel mondo dei reality, in cui realtà e finzione si mescolano sotto gli occhi famelici degli spettatori, viene proposto un nuovo programma: "Concentramento". 

Persone comuni, rapite per strada, finiscono in un campo di Concentramento in veste o di prigionieri o di kapo, in base alle attitudini personali. Come nei veri lager, i prigionieri subiscono angherie dai kapo, lavorano fino allo sfinimento e sono soggetti alla selezione quotidiana: due verranno uccisi ogni giorno dinanzi agli occhi del pubblico. Anche se gli intellettuali e i politici gridano allo scandalo, l'audience del programma aumenta giorno per giorno, grazie alla presenza di personaggi che attirano, in un modo o nell'altro.  Emerge la kapo Zdena, donna crudele, con difficoltà ad accettare la propria inferiorità culturale, che finalmente può esercitare un potere, e Pannonique, una bellissima ragazza, di cui la kapo si innamora. Pannonique attua un piano di resistenza: non vuole rivelare il proprio nome, dà a tutti del lei, cerca di mantenere intatta la propria dignità, ad ogni costo. Quando comprende di avere un potere su Zdena, lo usa, senza però tradire i suoi principi. Questo la porterà a scelte particolari e, alla fine, alla risoluzione del dramma. 

Ciò che colpisce è l'apparente normalità dell'orrore, gli spettatori osannanti, il vuoto dominante. Per questo Pannonique emerge con la sua inflessibile dignità, ma anche con l'attenzione all'altro.  Lei e Zdena sono incompatibili, come il vino e la benzina, ma intridono la stessa terra, e ciò può salvare l'umanità. 

Libro scarno, caustico, che non lascia indifferenti e costringe a riflettere sulla nostra società, perché ciò che ci sembra finzione potrebbe, ahimè, diventare realtà.

Commenti