Dei libri dell'anno 90: Le anime grigie



Un romanzo strano, che comincia con un omicidio: una bambina viene trovata strangolata in un canale. Sembrerebbe un'indagine (anche perché l'io narrante è il poliziotto) ma si rivela altro, una riflessione acuta e dolorosa sulla reale essenza dell'uomo. 

C'è la guerra oltre la collina, ma il paese è un'isola felice, perché ospita una fabbrica che produce beni indispensabili e garantisce la tranquillità ai molti uomini impiegati lì; c'è poi il castello, dimora del rigido e inflessibile Procuratore, implacabile accusatore, capace di andare a pranzo dopo aver mandato a morte un imputato. La guerra è presente nei colpi del cannone e nelle centinaia di feriti, sempre più numerosi, sempre più gravi, ospitati in una sorta di ospedale. E ci sono i disertori, ottimo capro espiatorio per concludere l'indagine. 

Il narratore presenta minuziosamente i tanti personaggi, rivelando le pochezze, le infamie, le debolezze di ognuno. Ma non c'è la netta distinzione fra buoni e cattivi, fra bene e male. Le anime di tutti sono "graziosamente grigie" e "la vita non è altro che ricerca di quelle pagliuzze d'oro" che, come piccole dorature, rendono il mondo meno brutto. 

Assolutamente consigliato. L’ho portato con me in ospedale un paio di pomeriggi…ed è stato una buona compagnia.

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