Di cose che non vorresti mai sentire 24

Lunedì mattina, prima ora. Dolcezze ha provato a spiegare, ma si è resa conto che neanche la cavalcata delle Valchirie riuscirebbe a svegliare 28 adolescenti ancora immersi nelle brume del sonno. Del resto la luce decembrina e il condizionatore miracolosamente funzionante abbassano la palpebra, si sa.

Forse una bella tornata di interrogazioni potrebbe sortire migliori risultati e sì, Dolcezze nota un lieve guizzo nello sguardo e schiene che ti drizzano alla notizia che si mette mano al registro. Si comincia a interrogare e il Catanese, con bello eloquio, discetta di Cretesi e Fenici ma, alla domanda: “A chi dobbiamo la decodifica dei geroglifici?”rimane imbambolato. Un rapido sguardo svela a Dolcezze il vuoto pneumatico di occhi e menti e mentre si prepara a una filippica come si deve, dal fondo Prezzemolo comincia a sbracciarsi. Dolcezze lo guarda con soddisfazione e speranza e lo invita a rispondere.

Lui, candido:  “Io lo so, professoressa! CHAMPIGNON!”




Commenti

  1. Ah, Ah, Ah, però c'è andato vicino, dai. Saluti belli.
    sinforosa

    RispondiElimina
  2. Così non si può dire che a scuola ci si annoia.

    RispondiElimina
  3. Dài, detto da una francofila. Il poveretto ha capito la persona, e pure la lingua, ma l'ha sovrapposto alla sola parola che conoscesse nel suo cervello. Credo ci sia un nome preciso per questo tipo di errore, ma non lo conosco. Pellegrina

    RispondiElimina
  4. Bando alla malinconia: champagne!

    RispondiElimina

Posta un commento