Dei libri dell'anno 87: Mi limitavo ad amare te




Come vive un bambino in guerra, sotto i bombardamenti, senza elettricità, senza cibo, senza famiglia? Come vive una madre? Come vive un padre? 

Sotto i colpi dei cecchini, le granate e le violenze gratuite, due coppie di fratelli cercano di sopravvivere. Sono in un orfanotrofio, lasciati lì da madri che li volevano salvare dal mondo o, forse, da sé stesse. Omar non accetta l'assenza della madre, sparita dopo lo scoppio di una granata, non ammette la possibilità che sia morta e, nonostante suo fratello Sen lo spinga e lo incoraggi, non comprende di essere un gigante. Nada, la Speranza, difesa dal fratello Ivo, cerca di sfuggire alle cattiverie e all'esclusione dei compagni, e vince la sua solitudine tramite il disegno.  Nada è con Omar nel momento di massimo dolore e questo li unirà per sempre. Quando, per salvarli dalla guerra, verranno trasferiti in Italia, conosceranno Danilo (che non è un orfano, ma vive lo stesso dolore) e con lui affronteranno la difficile integrazione.

I ragazzi crescono, tutti cercano di curare le loro ferite, ma le macerie della guerra non si possono dimenticare e chi ha lottato tanto e ha "resistito" sotto le bombe, non riesce, in pace, a superare l'orrore. C'è da ricostruire il rapporto coi genitori, naturali o adottivi, c'è da perdonare chi se n'è andato, c'è da amare chi offre amore.  C'è chi abbraccia la nuova vita e chi si ribella, chi si ostina a ricordare e chi vuole dimenticare tutto, pure la lingua. 

E dietro c'è tutto l'orrore di una guerra combattuta nel cuore dell'Europa, a due passi da noi, sotto lo sguardo "indifferente" dei caschi blu, che, per le regole di ingaggio, non potevano intervenire. C'è la disumanità delle truppe dall'una e dall'altra parte, la violenza contro le donne, ci sono i cadaveri che galleggiano nei fiumi, la strage degli innocenti e tutto il corollario di ogni guerra. 

Ma alla fine c’è Nino, e tutto acquista senso.

Commenti

  1. Bellissima recensione,hai detto tutto senza lasciar trapelare nulla.
    Io della Postorino ho letto"Le assaggiatrici", una delusione inimmaginabile, per cui sonoolto guardinga si questa scrittrice.
    Le darò una chance.

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