Di Cronache da un viaggio: Lourdes (II parte)
Dolcezze ha qualche difficoltà a parlare del viaggio, perché stata un'esperienza profonda e di difficile condivisione. Questo post, pertanto, sarà inevitabilmente disordinato, (per intenderci: spunti vari qua e là).
Partiamo dal principio: Dolcezze non desiderava andare a Lourdes.
Nella vulgata è sì un luogo spirituale, ma
molto vincolato alla presenza dei malati e siccome Dolcezze si confronta da decenni
con vecchiaia, malattie e sofferenze di ogni genere e grado, non si sentiva pronta
a un’ulteriore immersione. Quando l'occasione e l’opportunità si sono presentati non si è comunque opposta, ma un po’
di preoccupazione c’era. Siccome, però, tutto è Provvidenza, Dolcezze più che coi malati
ha avuto a che fare con giovani entusiasti, canti e danze, visto che Lourdes è stata
un punto intermedio per molti durante il cammino verso Lisbona e la GMG.
E da qui parte la riflessione:
Lourdes è universalità: se Dolcezze professa per fede che la Chiesa è una, santa, cattolica (universale) e apostolica, qui lo ha potuto sperimentare con mano: “una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua”* (e di gli età, da 0 a 99 anni!) era lì riunita a pregare in modo diverso, ma ad una sola voce. Questo l’ha particolarmente impressionata: la guida cominciava le invocazioni nella propria lingua e ognuno rispondeva con la sua. Il miracolo della Pentecoste.
Lourdes è acqua: l’acqua del fiume, della sorgente, delle fontanelle. E l’acqua ci riporta all’Acqua viva. Non per niente alle piscine (dove dal Covid non si fa più il bagno) ti invitano a lavarti le mani (purificarti), sciacquare il viso (svegliarti), bere (rinnovarti).
Lourdes è roccia: a parte la grotta, mi ha colpito che le grandi basiliche siano costruite proprio sopra di essa.
Monito ad aggrapparci alla vera Roccia, quella che non vacilla.
Chi di voi è stato a Lourdes? Cosa vi ha lasciato questa esperienza?
* (Ap. 7,9)
** (Par. Canto XXXIII, 12.18)
Non sono mai andata a Lourdes, ma di sicuro dev'essere un'esperienza unica ❤️
RispondiEliminaProprio così. Intanto ti aiuta a mettere in ordine le priorità, poi ti dà molta serenità
EliminaQuella è zona di fonti termali, Bastia ricordare Bagnères de Luçon dove ci sono istallazioni dall'Antichità. E tante s'ignore delle acque
RispondiEliminaBasti ricordare e non Bastia che sta più giù...
EliminaCertamente. È da sempre l’acqua è vita
EliminaSono Dolcezze 😣
EliminaSì
EliminaE gioia, come le cascate. P.
Signore delle acque e antichi santuari riaffiorano dai tempi passati. Non so se siete passati anche per i magnifici medievali e rinascimentali siti abbaziali di S. Bertrand de Comminges, poco più a sud. P.
RispondiEliminaNo, ma abbiamo visitato le cascate. Luoghi bellissimi e di grande impatto
EliminaLe tue riflessioni sono importanti e significative.
RispondiEliminaIo sono stata a Lourdes 6 volte con il treno bianco, da volontaria. La prima volta avevo 24 anni ed è stato traumatico. Vedere tutti quei malati, specialmente i bambini, mi ha fatto soffrire tanto. Ho incontrato il dolore dei giovani, che mi lacerava il cuore, la malattia dei bambini che mi metteva in crisi perché è inaccettabile, la rassegnazione degli anziani che ti fa pensare perché anche loro sono stati giovani, e tutto questo mi ha devastato.
Ho ricordi che conservo nel cuore ma non so se tornerò a Lourdes, da madre non credo di farcela. Ringrazio Dio per quegli anni perché ho toccato con mano la fede e la potenza della speranza che viene da Lui.
Chiunque sia passato da Lourdes non è tornato a casa senza un cambiamento nella sua visione della vita. E la Speranza è la chiave di tutto
La presenza forte del dolore era quello che spaventava me. Ma anche quello è segno.
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