Del profumo dell’estate

 

foto dal web, il mio è già finito😭

Se mi chiedessero qual è il profumo dell’estate non avrei dubbi. Non l’odore dei mare, né quello resinato dei boschi. Non quello delle grigliate in giardino, né, ahimè  l’afrore degli adolescenti che  giocano a pallone in cortile: l'odore dell’estate è quello del basilico, strofinato tra le dita, staccato dalle punte, aggiunto a crudo per profumare, decorare, arricchire.

La Nonna devota comprava le prime piantine a maggio e le sistemata in vasi enormi, in balcone. “Ma sono poche foglie, nonna! Si perdono in quel vaso!” “Cresceranno, cresceranno…poi ti faccio vedere. Devi dargli spazio, altrimenti il basilico resta rachitico. E poi lo devi annaffiare ogni giorno, e se c’è caldo anche due volte al giorno. Se lo trascuri secca e muore, non te lo dimenticare.  E non lo devi abbandonare. Devi togliere le cime, così getta sempre nuovi rami. E taglia con le forbici, se no lo rovini: devi essere delicata, altrimenti non cresce bene”. 

E il suo basilico cresceva e prosperava. Lei preferiva quello a foglie larghe e, forse perché ci parlava sempre e gli riservava tutte le attenzioni, diventava enorme. Le foglie erano grandi quanto una mano, anche senza alcun concime: non ne ho mai visto altrove di così larghe. La cura continuava per tutta l’estate, fino a metà agosto, quando i grandi vasi venivano sacrificati per le “ bottiglie” di pomodoro. Che non si pensasse di utilizzare il basilico comprato!  Che ne sapevamo di dove veniva coltivato? E se ci si fosse avvicinato un gatto, un cane? Il basilico non si bolle: come si disinfetta? 

Alla drastica "potatura" sopravvivevano solo pochi rami, che non venivano più toccati, perchè fiorissero, seccassero e si potessero prendere i semi da piantare l’anno successivo.  La bellezza di oggi preparava quella di domani e si aveva la consapevolezza che quella "morte" non era definitiva. I rametti secchi venivano avvolti nella carta del pane e riposti con cura in un cassetto,  garanzia del profumo dell'estate futura. 

L'ultimo anno, quando la vecchiaia cominciava a farsi sentire, la Nonna, riponendoli, raccomandò: " Se non campo, pensaci tu. Il basilico ti parlerà di me."

E così è stato. Ed è.

In questo scorcio d’estate, sempre impegnativa, ma con spunti di novità, auguro a chi ha un attimo per passare di qua una buona festa dell’Assunta. 

Approfittiamo degli ultimi giorni di vacanza per cercare di riposare….che in un battito di ciglia sarà nuovamente settembre!

 

Commenti

  1. Capisco il legato quasi immateriale che ti ha lasciato. Io coltivo non piante ché non saprei dove mettere, bensì le vacanze nel paesino caro al mio nonno dolce e amato, dove lui veniva con la sua famiglia fin da bambino, nel Trentino. È come averlo vicino e tenere desto qualcosa di lui. Ciao P.

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  2. Bello questo ricordo del basilico. Buona festa per l'Assunzione anche a voi.

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  3. Che nostalgia! Parli di un mondo che non esiste più, un mondo in cui la cura per ogni cosa, anche la più povera come una pianta di basilico diventava occasione per dare insegnamenti di vita.
    Ma bisogna guardare avanti e scoprire il bello che ci circonda nonostante noi.

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