Di mamme 8: la mamma-spugna

Sì, è vero: un blog che, pomposamente (e presuntuosamente) si chiama Dolcezze di mamma non può bucare l'annuale festa deputata. Questo è il segno del rimbambimento della blogger titolare, che era convinta di aver mandato nel mondo dell'etere questo suo preziosissimo scritto e, solo dopo aver postato un altro articolo, si è resa conto che non aveva pigiato la freccetta per la pubblicazione del precedente. Amen! Dolcezze è sempre più bollita e dovete prenderla così com'è. E, per favore, non incrudelite anche voi contro di lei, che non ce la fa più ad essere bastonata da tutte le parti, proprio come la mamma punchball. Per ora lei è, più che altro, una mamma spugna e, per chiarire il concetto, rispolvera una vecchissima rubrica di questo blog.



La mamma spugna assorbe. Assorbe paure, ansie, inquietudini,  attacchi di rabbia e di panico. Assorbe ripetizioni di fisica e scienze ("non importa che tu possa correggermi, l'importante è che mi ascolti"), tradimenti di amici, abbandoni di innamorati, ritardi di treni e scioperi di mezzi. Assorbe critiche, accuse, scarichi di responsabilità.

Dopo, quando fisicamente non può reggere una goccia di più, si strizza, sciacqua via ogni sozzura e si prepara, asciutta e pulita, per nuovi utilizzi. E questo ogni giorno, tutti i giorni. 

Finché la spugna è nuova, no problem: il recupero è pressoché immediato. Il problema si pone quando, per l'eccessivo uso, per l'essere stata troppe volte strizzata, la spugna  si infeltrisce, si sfilaccia e comincia a perdere pezzi. E migliore è la qualità iniziale della spugna, più rapido è il suo disfacimento. 

Per pietà,  risparmiate le madri, che proprio non ce la fanno più ad essere il capro espiatorio di ogni tragedia. E auguri (in ritardo) alle madri che, indefesse, continuano a resistere. 

Perché amano.

Commenti

  1. Lodi alla mamma spugna, che si fa ripetere latino e filosofia senza capire una sverza, meno male che poi prendiamo 9 :-)

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  2. Òggi mi serve una spugna (-: P.

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