Di colloqui con i genitori 16

…e niente, ho rivisto lui

Ultimi colloqui con i genitori dell'anno. Nell'elenco dei prenotati, Dolcezze trova il nome di un alunno arrivato a metà anno, proveniente da un'altra scuola, dopo essersi trasferito dall'estero.  

Arrivato il suo turno, lo schermo presenta un'immagine estremamente professionale: uomo in giacca e cravatta, seduto alla scrivania, con alle spalle una grande e fornita libreria. Manca la foto col Papa e col Presidente,  ma per il resto c'è tutto.

"Mi scuso per non essermi presentato prima, ma le mie giornate sono molto impegnate" 

"Intanto mi congratulo: per essere in Italia da 6 mesi, suo figlio parla abbastanza bene..."

"Il suo insegnante, modestamente,  sono io. Mia moglie e io abbiamo voluto fare un esperimento coi nostri figli e creare il bilingue perfetto, non solo nel parlare, ma anche nel pensare"

"...però  a scrivere, ovviamente,  se la cava peggio. Dovrebbe leggere un po' di più."

"Siamo accademici. In ogni nostra casa abbiamo non una libreria, ma una biblioteca. Qui abbiamo tutti i classici. Il ragazzo ha letto tutta la letteratura russa, qualcosa di quella americana. Letteratura italiana poco, in verità,  perché la reputo troppo provinciale "

"Veramente noi leggiamo di tutto, un libro al mese. Ad esempio entro il 30 devono leggere..."

"Non possiedo quel libro,  né lo possederò: non è  proprio il mio genere"

"Eppure suo figlio lo dovrà leggere. È parte integrante della nostra azione didattica."

"È che io non apprezzo affatto la scuola italiana. Non mi soddisfa: è proprio l'impostazione che non va"

"Non è  certo l'oggetto del nostro incontro, ma, comunque,  perché ha spostato di scuola suo figlio?"

"La scuola dove l'avevo iscritto era troppo limitante, troppo provinciale...il ragazzo si annoiava. Ho riconosciuto in lui lo stesso fastidio che provavo io alla sua età."

"Ma il ragazzo era d'accordo,  mi scusi? Già aveva dovuto cambiare nazione, lingua, amici e poi, dopo quattro mesi, ha dovuto ricominciare in un'altra scuola e, per giunta,  in un'altra città.  Si rende conto che, essendo pendolare, gli saranno precluse tutte le attività pomeridiane e serali coi compagni?" 

"Che sarà mai. Lui ha me. Certo, per ora è  un po' oppositivo e rifiuta il mio aiuto..."

Chissà come mai.


Commenti

  1. Be' a sto punto sarei curiosa di sapere il titolo del libro incriminato....
    Per il resto, credo che qualsiasi scuola , in Italia, sarebbe poco soddisfacente. Forse esistono ancora dei collegi in Svizzera.

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    1. Troppo lontano dal controllo paterno. I guai che fanno i genitori! Ma come si aiuta un alunno così, quando bisognerebbe aiutare i il padre e liberare il figlio? E poi sì qual è il libro? Capace che pure io lo detesti P-; Pellegrina

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  2. Il libro “ incriminato “ è Nel mare ci sono i coccodrilli “ di F Geda. È la storia del viaggio di un bambino dall’Afghanistan verso l’Europa. Spiega con delicatezza il dolore e la disperazione che ci sono dietro ai migranti ed è la conclusione di un percorso che abbiamo svolto tutto quest’anno sull’accoglienza e l’integrazione. Non un libro “letterario’ dunque.

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  3. Mooolto inquietante che il libro sui coccodrilli "non sia proprio il suo genere", apre un piccolo spaccato sulla mentalità. Il ragazzo è chiaramente a rischio in quella famiglia, suggerirei un affido temporaneo a qualche rispettabile famiglia di piccoli spacciatori per farlo riavere.
    Classico esempio de "il denaro non è tutto" (specie se lo usi per complicarti la vita).
    Saluti solidali e un po' sconfortati da Murasaki 💙💐

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    1. Davvero mi sembra che il ragazzo in questione stia correndo rischi molto seri... stiamo parlando di studenti della Scuola Media Unica, immagino. Già il fatto di essere bilingue lo rende un caso raro, in più aver già letto libri di letteratura russa e americana, è quasi roba patologica. Comunque perché darlo in affido a una famiglia di piccoli spacciatori?
      Ma mandiamolo in seno a una
      grande famiglia di trafficanti di armi, ché in questo momento storico ce n'è un gran bisogno....

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    2. In realtà è un primo superiore. Io infatti mi sono chiesta cosa un povero ragazzo possa aver capito di Anna Karenina o dei Fratelli Karamazov, ma contento lui…

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    3. Be' noi in prima magistrale leggevamo Camus, Baudelaire, La ricerca del tempo perduto, Pavese, Hemingway, Furore di Steinbeck, La Sacra Bibbia, e financo La buona terra di Pearl Buck, nonché Il cucciolo, e le fiabe dei Fratelli Grimm....
      Cosa ci abbiamo capito allora? Magari niente. Ma venivamo da tre anni di latino e la lettura commentata con parafrasi e riassunti di Iliade e Odissea... avevamo fatto un lungo percorso, noi, noi sì che avevamo camminato, a volte in compagnia, ma spesso da soli. E ci siamo fatti le ossa. Di brutto.

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    4. Mah, si può leggere di tutto, per carità, a casa nessuno mi ha mai posto dei veti. Però a quel punto, se ci hai il lettore onnivoro, gli fai leggere anche quel che chiedono a scuola, mi sembra. Il vero problema è che quell'uomo non ha speso mezza parola per parlarti di suo figlio, delle cose che gli piacciono ecc. Si parla tanto dei genitori che trascurano i figli, ma troppo poco dei genitori che... uhm... se ne occupano. Ogni tanto te ne capita qualcuno e ti viene in mente che non essere orfani a volte è davvero una bella disgrazia 😥

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    5. Hai centrato il problema: il centro della discussione è stato lui. Ed è abbastanza triste 😔

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  4. Che simpatico questo papà. Mi congratulo con te per il controllo, io non sarei riuscita.
    Però, se mi permetti, hai perso l'occasione di fargli.una lezione sulla letteratura italiana, lo avresti stordito come meritava.
    Mi dispiace per il ragazzo, e chissà se la moglie è d'accordo con questa impostazione.
    Mi ricorda Carlo Verdone e Magda, vedo un maggiolino in lontananza 😄😄😄
    Solsido

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    1. Secondo me peggio, molto peggio di Furio. E non sono neanche riuscita a capire perché, fuggito per noia dal natio borgo selvaggio, abbia poi deciso di seppellirci i figli

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    2. Mmm forse la moglie? P.

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    3. Non credo. La moglie è straniera. Mah!

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