Di cuori di San Valentino (in ritardo, ovviamente)

La settimana scorsa Dolcezze si è ritrovata tra le mani un pomeriggio libero: niente scuola, niente compiti, niente badanza, NULLA. Si è trattato di un evento più unico che raro, la cui presa di coscienza l'ha lasciata per un po' stranita. Poi, però, ha pensato che non si sarebbe ripresentata tanto in fretta un'occasione del genere e, quindi,  ha pensato di andare alla ricerca di alcuni materiali dispersi nel suo armadio della creatività. 

Ha tirato fuori metri cubi di stoffe/ferri/uncinetti/telai/bottoni/gomitoli di lana e cotone/decorazioni di legno/nastri/merletti e vari altri ammennicoli, per non trovare, ovviamente, quello che cercava ma, contemporaneamente, per imbattersi in un ufo* disperso da circa vent’anni e, soprattutto, in una decina di bavette ricamabili, risalenti alla nascita della Stella ( per i frequentatori recenti del blog: la Stella è alla laurea!). In tutto ciò sono riemersi dalle varie scatole anche quattro cuoricini di polistirolo, di cui Dolcezze ignorava l’esistenza aveva perso memoria e, nell’imminenza di San Valentino, ha pensato di trasformarli con la tecnica del patchwork senz’ago, già utilizzata qui. 

Il risultato le è sembrato gradevole ed è stato utilizzato come centrotavola. Vi piace come idea?

* termine “tecnico” per indicare un lavoro cominciato e poi dimenticato in fondo  a qualche armadio (UnFinished Objects)