Di esami di stato e vacanze fallite
Gli esami di stato si sono conclusi, rivelando "maturità" più o meno definite e Dolcezze ha capito di non avere più l'età per reggere colloqui a 40° e per stare seduta 6 h su scomodissime seggioline. Si è anche chiesta a che servano esami del genere, in cui, sempre e comunque, gli alunni sono quelli che sono stati per cinque anni e non ci sono particolari stravolgimenti. Ma a questo punto non basterebbero semplici e normali scrutini? Poi si è detta che forse è necessario mantenere almeno questo rito di passaggio e ha sopportato di buon grado le millemila riflessioni sul " male di vivere", non sempre, tra l'altro, appropriate. Ha assistito a mirabili triplisaltimortaliconavvitamento per collegare argomenti diversi e portare il discorso sul terreno preferito e ha stilato la graduatoria per il più mirabile volo pindarico. Poi, finito il tutto, ha atteso con ansia di "chiudere il pacco" e sigillarlo con la ceralacca, per poi scoprire che da anni non si fa più e ci si limita ad usare lo scotch da imballaggio. E no! Se togliete la "sacralità" del timbro, cos'è il pacco? Scartoffie comuni, non documenti preziosi...ma tant'è.
Finito il tutto Dolcezze ambiva a due (2) giorni di riposo nel Buen Retiro, giusto per recuperare un minimo, ma evidentemente pretendeva troppo visto che:
all'arrivo ha scoperto che il frigorifero aveva esalato l'ultimo respiro (cosa alquanto inquietante con 40°)
il tempo è peggiorato e il mare era impraticabile
l' Amato Bene ha telefonato comunicando la sua probabile "positività”, immediatamente confermata dal tampone in farmacia.
Dolcezze è allora tornata a casa meditando sul fatto che, se queste sono le premesse dell'estate, non c'è molto da stare allegri.
Non so perché questo post mi era sfuggito. Condivido il tuo disappunto, comunque; no, non per il frigo, il consorte positivo e il mare inquieto, ché son cose che capitano (anche se la seconda si spera resti un apax); ma prometterti la ceralacca e poi non fartela usare mi sembra troppo crudele!
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