Di chiacchiere e di miracoli invocati
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Dolcezze va a votare e, mentre torna alla sua badanza, si siede a contemplare per qualche minuto un panorama diverso dal palazzo di fronte alla casa della Genitrice.
Quattro ragazzi, sulla panchina vicina:
“Come sei messo?”
“Se va bene tre”
“E tu?”
“Almeno due”
“Io spero di essere fuori”
“Io pure, ma veramente temo”
“Che vuoi dire?”
“Stavolta non ce la faccio, sicuro”
“Ma dai! Sul serio? Come mai?”
“Poca voglia, molta noia...”
”I tuoi lo sanno?”
“Certo. Ormai non si può più nascondere niente. Già mi hanno tolto tutto“
"E la tua ragazza?"
"Un po' meglio di me"
"E che dobbiamo fare?"
"Ormai c'è poco da fare. Possiamo solo pregare"
E Dolcezze, che ha capito benissimo qual è l'argomento della discussione, mentre riprende la sua strada riflette sorridendo sul fatto che, come ogni anno, i suoi scrutini cadono il giorno della festa di s. Antonio.
Forse perché molto spesso serve proprio un grosso miracolo per superare problemi grossi.
E lei di questi tempi ci spera proprio.
Bellissimo, Dolcezze.
RispondiEliminaBuon lavoro e buona giornata.
sinforosa
(Sono io, quando commento col tablet esco come anonima🤷🏻♀️)
Pregare, sì. E' una buona idea - e di sicuro male non può fare.
RispondiElimina(Murasaki, oggi molto, molto disponibile alla preghiera).
Auguri, intanto!
Sant'Antonio aiuta anche questi studenti. Ciao
RispondiEliminacomprendo benissimo
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