Dei pensieri dell'Erede
Dolcezze ha fatto una pazzia: uscita da scuola ha preso il treno ed è venuta da me, dice per supporto mammesco, ma in realtà anche per cambiare aria per un po’. L’ho capito dal suo sguardo da bambina in vacanza, mentre fotografava negozi e luminarie e aveva pure la capacità di inventarsi regali con niente.
Al suo arrivo la casa era perfetta: non avevo voglia di sentire i suoi rimproveri e, soprattutto, mi aveva già avvisato che era disponibile come cuoca, ma non come colf. Entrata, non ha avuto nulla da ridire, ma poi ha cominciato a colonizzare il territorio: le scarpe sotto la scrivania, la borsa sul divano, i fazzoletti per ogni dove…Ho approfittato della sua carta per fare la spesa e per comprare di tutto e lei, a onor del vero, mi ha preparato quello che le ho chiesto, ma ha cominciato a chiedermi cose strane: ”Dov’è l’aglio?” Eppure lo sa che non mi piace. “E il parmigiano?” Ma io non mangio formaggio, lo sa! “E come dovrei farle le braciole?” Con la mollica, ovvio! Non le è andata bene e mi ha costretto ad andare di nuovo al supermercato, come se non avessi da studiare! Poi ha deciso che doveva incontrare la Vecchia Amica, che ovviamente ha coinvolto anche me, e poi è andata a trovare la Zia Giovane (ottantunenne) e alla stazione è stata beccata da un Cugino siciliano, anche lui in trasferta bolognese (altro che Carramba, che sorpresa!). Praticamente non si è fermata un attimo, altro che riposo! Ma siamo stati insieme, senza litigare, a parte che devo continuamente richiamarla perché parla a voce alta. Lei lamenta che io parlo piano, io che lei parla forte, insomma, una lotta continua. A ciò aggiungi che ha stravolto le posizioni di ogni cosa: zucchero, caffè, carta forno, pangrattato: non trovo più nulla. Pretende che stenda la tovaglia, che mangi la frutta e la verdura...insomma, è un'esperienza impegnativa. Certo, mi ha preparato una torta senza teglia, senza bilancia e usando un miniforno, solo perché glielo avevo chiesto... ma meno male che deve andare a lavorare e quindi parte presto.
La mamma è mamma, ma a piccole dosi.
Di tal genere, se non tali appunto erano i pensieri dell'Erede, mentre il treno gli andava avvicinando al binario 19
Il tutto condito con imprecazioni e male parole. Li conosciamo i nostri figli, ci amano ma guai a spostare qualcosa o a accennare una critica. Il respiro comincia a mancare, la sanità mentale è a rischio, ed è meglio levare il disturbo. Le gioie della maternità.
RispondiEliminaAh ah ah.... Ehhh....ma la mamma è sempre la mamma!
RispondiEliminaE loro saranno figli per sempre!