Di colloqui con i genitori 13


Anno nuovo, colloqui nuovi, genitori vecchi e nuovi. Grazie alle norme anticovid, anche quest'anno si svolgono in via telematica e Dolcezze fa non poca fatica a ricordarsi come organizzare questo rendez-vous, anche perché, a causa dell'orario, quest'anno dovrà connettersi da scuola e non dalla tranquillità della sua cucina. Predispone il tutto e va in sala docenti, visto che la biblioteca è già occupata da quattro colleghi. Accende il computer, apre Teams...e non c'è connessione. Come non c'è connessione??? Va in cerca del collaboratore, che va in cerca del tecnico che comunica che c'è un problema nel wifi della scuola. 

Dolcezze, che guarda nervosamente l'orologio, decide di usare il proprio cellulare come hotspot, apre la stanza e trova già quattro genitori in sala d'attesa; prende l'elenco e comincia dal primo, anzi dalla prima. La signora si qualifica immediatamente come mamma chioccia e la cosa si risolve in breve. La seconda è invece un antiquato modello di mamma prof, purtroppo per il ragazzo. Dolcezze che conosce bene la categoria (alla quale appartiene), cerca di difendere lei il malcapitato figlio e tutto si sistema. Mentre lei parla cominciano ad arrivare chiamate a ripetizione: Dolcezze si confonde, annulla la conversazione, riapre la chat e finalmente si trova davanti i genitori di Wiki, come sempre in coppia. "Ci scusi, prof, forse abbiamo sbagliato, ma visto che lei non ci faceva entrare...""Ehm...ci sarebbe un ordine di prenotazione..." E mentre Dolcezze cerca di contenere l'esuberanza di Wikipadre, alla porta della sala si affaccia per ben tre volte una collaboratrice, ahimè madre di una nuova alunna. Wikipadre parla, parla, parla e nel frattempo Dolcezze si interroga su cosa desideri la signora in presenza: della figlia ha già parlato, del suo compito pure, dell'interrogazione anche, delle sue allergie ugualmente, perfino del compagno vicino: cosa potrà mai volere? Dolcezze saluta Wikipadre e, prima di invitare gli altri genitori in attesa, fa un cenno alla collaboratrice che, come un falco, sta in agguato dietro la porta socchiusa: "Ha bisogno di qualcosa? C'è qualche comunicazione?" " No, no, niente di speciale. " " E allora?" " Nulla. Sapevo che stava ricevendo, quindi mi sono messa qui, se mai volesse parlarmi"

Saranno cinque anni molto lunghi. 

Commenti

  1. Mammamia che fatica! Era già una cosa spinosa prima del Covid, ma adesso il colloquio con i genitori è una vera penitenza. Forza e coraggio Dolcezze.
    sinforosa

    RispondiElimina
  2. Ti giuro che ci ho provato a non ridere ma... Niente, ho riso tantissimo. Però hai tutto il mio appoggio morale!
    Daje tutta che siamo appena a novembre!
    Un abbraccio e buona serata!

    RispondiElimina
  3. Dovresti avere più mamme come me: entro, parlo, ringrazio, esco e ci rivediamo ai prossimi colloqui.
    Se ti può consolare, persino fra i genitori, quelli apprensivi e appiccicosi stanno sulle scatole :D

    RispondiElimina

Posta un commento