Del cellulare che non prende

 

L'Erede è invitato alla laurea di una collega calabra.  Con altri amici prende l'aliscafo e da quel momento si perdono le sue tracce. Non è che Dolcezze sia una madre assillante,  tutt'altro,  e, in ogni caso, mai disturberebbe il giovine mentre è coi suoi sodali, ma certamente avrebbe gradito qualche notizia, tipo: "sono arrivato, "tutto a posto", "qui non piove tanto" "rientro alle..." 

Ovviamente nulla. 

Nel tardo pomeriggio Dolcezze manda un messaggio: nessuna risposta. Poi telefona, ma non c'è campo. Una sottile inquietudine comincia a serpeggiare: sarà arrivato oppure no? Dolcezze in modalità “mamma-ansia” riflette sul fatto che non sa chi siano i suoi colleghi, non conosce il luogo della festa, conosce a malapena il nome e l’origine geografica della festeggiata e, soprattutto, NON PUÒ IN ALCUN MODO RINTRACCIARE L’EREDE. Onde evitare di entrare in modalità “mamma-rompi”, incarica la famiglia tutta di inviare messaggini soft per cercare di sapere qualcosa: dall’altra parte dello Stretto SILENZIO ASSOLUTO. Dal cellulare arriva la solita musichetta “L’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile. La preghiamo  di richiamare più tardi”, i messaggi non vengono consegnati (e, del resto, non c’è campo) e Dolcezze per un attimo ha la visione della Genitrice che la aspetta in piedi dietro la finestra in piena notte e del Genitore in stazione a passeggiare nervosamente all’arrivo dell’ennesima nave senza Dolcezze. Perché sì, i cellulari non c'erano ancora e più di una volta Dolcezze aveva chiamato col telefono a gettoni dalla stazione e aveva indicato l'orario di rientro DI MASSIMA e poi era rimasta coinvolta in incidenti, allagamenti, suicidi, scioperi, che avevano di molto rimandato l'arrivo. Una volta, quando era rimasta bloccata per tre ore in mezzo alla campagna, arrivata alla prima stazione aveva dato dal finestrino ad un passeggero un pezzo di carta col numero di casa e le monete perché telefonasse e comunicasse il ritardo. Il sistema aveva funzionato: con una triangolazione perfetta il Genitore al porto, chiamando casa e avendo le informazioni che la Genitrice aveva ricevuto, si era tranquillizzato e, con le sue immancabili parole crociate, si era seduto in macchina ad aspettare.  Altri tempi,  fortunatamente finiti. Allora non avresti potuto conoscere in tempo reale l'entità del ritardo di un treno o di un aereo, né l'esistenza uno sciopero a singhiozzo o di un blocco stradale o ferroviario.

E mentre Dolcezze, in rigoroso silenzio, freme, l’Erede, intanto, è spaparanzato in poltrona a digerire il luculliano pranzo a base di pesce, bellamente chiacchierando coi suoi sodali. Soltanto a tarda sera, come prevedibile, chiama per comunicare l’orario di rientro al porto e quando, satollo e contento, rientra a casa, assolutamente inconsapevole delle preoccupazioni materne, spiega che si trovavano in una specie di grotta, impermeabile ad ogni segnale.

Finalmente tranquillizzata, Dolcezze si chiede come facevano a vivere tutte quelle madri che, dopo la partenza dei figli, rimanevano in attesa di qualche lettera che poteva non arrivare mai e potevano solo sperare che tutto andasse bene  Come si viveva in un mondo senza telefoni, senza messaggini e senza Skype? E si ricorda di una cugina della Nonna che pensava sempre ad un figlio partito per l'America che non aveva più dato notizie. Lei lo rimproverava di essersi dimenticato di sua madre, oggi, col senno di poi, Dolcezze pensa che forse era finito in fondo al mare, in uno di quegli affondamenti tanto frequenti e poco noti in cui sparivano uomini e sogni. Per non parlare dei tanti partiti per la guerra e "dispersi".

Lode all'inventore dei cellulari, allora: tutti, ma soprattutto le madri, gli sono debitori.


Commenti

  1. Sai che gli inuit maschi cacciatori, ancora oggi non avvertono le mogli quando vanno a caccia perchè sanno che potrebbero non ritornare? Ogni tanto spariscono e ogni tanto tornano ma non dicono se erano al bar a bere o dall'amante, su un iceberg a cacciare una foca. In tutti i casi potrebbero non tornare e non vogliono far preoccupare la moglie che penserà sempre che se ne sono andati con un'altra. Ecco :)

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    1. Ecco, all’ipotesi che il silenzio fosse un modo per non farmi preoccupare non ci avevo proprio pensato

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