Delle cronache di Villa Arzilla 66

Da più di un mese Dolcezze combatte strenuamente contro il cedimento della Genitrice che, in un crescendo rossiniano, ha sperimentato ogni sorta di accidente con annessi farmaci, allergie, disintossicanti, febbri, fratture, busti, polmoniti, tamponi, iniezioni, escoriazioni, prelievi, ricoveri, ematomi, irritazioni e chi più ne ha più ne metta. Ancora si è  lontanissimi dalla soluzione  (anche perché, secondo la sua celebre considerazione, "si può solo peggiorare"), ma Dolcezze non può non mettervi a parte degli "annessi e connessi".

Siccome le sciagure non vengono mai da sole, a seguito di un preciso rapporto di causa/effetto, ad un indebolimento della Genitrice corrisponde automaticamente l'insopprimibile necessità della badante in servizio di rientrare al paese: non è la prima volta e non sarà certamente l'ultima. 

Ad Agosto.

Sotto Ferragosto.

Comincia quindi la spasmodica ricerca della sostituta: si contatta ogni persona utile, compresi gli alunni e il prete. Dolcezze telefona almeno ad una trentina di persone, per scoprire che la metà è impegnata e l'altra metà si dissolve non appena sente parlare di sedia a rotelle. Finalmente una donna viene per un colloquio, IN PRESENZA DELLA GENITRICE, ben visibile sulla sedia.   Ci si accorda, per un salario notevole ("Mamma grande e pesante!") e comincia il periodo di prova. 

Primo giorno: "Ti faccio vedere come sollevo Genitrice" (ormai Dolcezze è un' OSA certificata sul campo). E Dolcezze mette Genitrice sulla sedia. 

Secondo giorno: "Signora, io sola non alzo mamma. Ho bisogno d'aiuto." E Dolcezze aiuta.  

Terzo giorno: "Signora, devo andare dottore" "Certo!" E manca l'intera mattinata. Quando torna, mangia e va a dormire. Dolcezze arriva nel pomeriggio e trova Genitrice  a letto. Chiama la badante per alzare la mamma e le chiede come mai non l'ha ancora fatto. "Mal di schiena. Dottore detto che non posso sollevare pesi." "E allora, vai. Altrimenti come facciamo con Genitrice? " "Mamma alzi tu. Io compagnia" 

Secondo colloquio. Per telefono Dolcezze specifica tutte le problematiche. Si presenta una giovane donna con interprete:  "Genitrice ha bisogno di essere sollevata: pensa  di farcela?" "Certo, lei giovane" " Vogliamo provare?" " No, non c'è bisogno. Viene domani." Alle 23.45 arriva un messaggio vocale: " Ragazza mal di schiena. Può venire solo quando passa" 

E mentre continuano le telefonate e si comincia a disperare, Dolcezze continua la sua "badanza", andando e venendo da casa sua per sopperire alle necessità della Genitrice. E quando un giorno si dichiara un po' stanchina per le continue scale che sale e scende, lei con candore: "Mi dispiace di averti bloccata in città e di averti impedito di andare al Buen Retiro, mi dispiace che tu vada e venga continuamente, ma guarda il lato positivo: così fai tanto movimento! Può  solo far bene alla tua linea!"

Dolcezze si allontana prudentemente per non straparlare in turco.



Commenti

  1. Mi sono appena insediata in 15 m2 al sesto piano senza ascensore. Ho trasportato i bagagli da sola.
    Funziona! Come dieta, intendo. Pantaloni che calano da soli.
    Pero’ non poter andare al mare non lo sopporterei.

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  2. .................Dolcezza!!!!! Sei troppo dolce per straparlar in turco! :)

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  3. Forza e coraggio per la genitrice ... e se qualche kg si perde, forse più per lo stress che per le scale, fa sempre bene al nostro orgoglio e alla scusa di comprare vestiti nuovi. Un bacio. AE

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  4. Forza e coraggio, per la genitrice... ma anche per te!

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  5. Capisco bene le difficoltà.. E la mancanza di serietà che a volte si trova 😞

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  6. preparati, le disgrazie non arrivano mai sole! Sono semplicemente realista.
    Barbara

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  7. forza e coraggio , non serve nulla a dirle ma sono le uniche parole che si possono pronunciare...

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