Di scuse di scuola


Da sempre lo studente medio (soprattutto quello poco diligente) ha cercato e trovato scuse raffinate per giustificare la sua impreparazione. Si passa dal più semplice “Sono andato dal dentista” al raffinatissimo “La stufa faceva fumo e mi è venuto il mal di testa" e tu, malvagio docente come puoi permetterti di non comprendere un dramma simile?)

Poi ci sono i poveri nonni, a dire il vero più negli anni passati che negli ultimi tempi, visto l’allungamento della vita media. A riguardo, Dolcezze ricorda un fanciullo che, nel giro di un anno, perse ben cinque nonni e che, mentre lei si condoleva per l’ennesimo lutto che funestava la sventurata famiglia ma lo interrogava sul problema numerico (“Ma quanti nonni hai?”), dopo un momento di comprensibile confusione aveva dichiarato: ”Uno era il bisnonno". A questo alunno occorre aggiungere l’altro che, beccato in fallo per il medesimo motivo, con una spettacolare faccia di bronzo, aveva risposto: “Uno era il nonno acquisito, il padre del marito di mia madre".

Oltre ai nonni, ovviamente, ci sono cani, gatti e pesciolini rossi (questi ultimi momentaneamente in calo ), e poi le visite oculistiche (“Con le gocce non vedevo per studiare"), i compleanni dei fratelli e, persino “Il thè con le amiche organizzato da mia madre”

Due, però, sono i capolavori: “ Il cane ha mangiato il libro" (e produce la prova) e “Il libro è rimasto in balcone e si è bagnato con la pioggia: ancora non posso staccare le pagine".


Con la Dad è tutto diventato molto più semplice: basta che “la connessione cada", si “perda il segnale" , ci “siano lavori sulla rete"“non si riesce a capire la domanda". E si va avanti così per settimane: oggettivamente è più semplice sbugiardare un nipote afflitto piuttosto che una vittima della tecnologia. Ma la tecnologia può anche dare una mano all’insegnante. 

 

“Come mai Federica è sempre assente nella mia ora? È un mese che esce nell’ora precedente…e io la devo interrogare!” “Prof, sta facendo delle visite mediche…" "Sempre nelle mie ore?”  In contemporanea due dicono: “È a Catania“ ”È in Calabria".

Dolcezze finge di non accorgersi del raro caso di bilocazione e, con sovrana comprensione,  dichiara: ”Mi dispiace moltissimo, ma certo dovrò tenerne conto nella valutazione“

La sera stessa arriva un messaggio wa in cui la ragazza dichiara di essere proprio impedita dal venire a scuola, visto che si trova fuori città per analisi cliniche (non specifica dove, se in Calabria o a Catania). A questo punto il colpo da maestro: “Scusami, ma tu non sei in Dad per motivi familiari? Posso interrogarti quando hai finito!" Silenzio tombale nella chat per tutto il giorno. Il mattino successivo nuovo messaggino:  “Ho rimandato la visita. Posso collegarmi per mezz’ora“ 

E così avviene, con i prevedibili risultati. 

 

Dolcezze finge di non riconoscere la stanzetta rosa che ha accompagnato due anni di Dad. Non chiede se si trovi a Catania o in Calabria. 

 

Commenti

  1. Ahahah
    Che ridere questo post. Anche ai miei tempi ciascuno di noi aveva minimo sei o sette nonni da far morire.
    E no, non mi è mai capitato che un docente portasse il conto dei lutti.
    Quindi la colpa è tua che sei troppo attenta
    😂😂😂😂
    P.S. Io ero secchiona e non avevo bisogno di inventare scuse, ma le trovate dei miei compagni mi hanno sempre divertita un sacco.

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  2. ho sentito anche io tante scuse mentre il mio gigante faceva DAD davanti a me e per non ridere, andavo in bagno a sfogarmi. Naturalmente anche noi genitori siamo stati studenti ma non avevamo questa ampia fantasia.

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  3. Mmmmhhh... la tua alunna che è contemporaneamente a Catania, in Calabria e in visita medica mi ricorda molto un paio di casi che abbiamo avuto.
    Alla fine chiamai il padre "Sa, mio figlio ha molta paura del Covid".
    "Mi rendo conto, ma mi sembra che prendere il Covid dal collegamento Internet non sia molto facile".
    Vorrei poter aggiungere che il giorno dopo il ragazzo era in rete. In effetti in rete ci ritornò, e anche a scuola - ma solo dopo svariate altre telefonate, un colloquio con la Preside, un paio di colloqui con la psicologa della scuola e un non troppo vago accenno al fatto che se la chiamavano "scuola dell'obbligo" c'era il suo motivo.

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  4. I lati negativi della Dad (No perché finora avevo analizzato solo quelli positivi)!
    Comunque, dico io, ma poveri sti nonni che hanno solo il difetto di essere anziani e dunque più sacrificabili! :D Con tutte le dipartite di cui sono stati protagonisti avranno la vita allungata di cent’anni! :D :D

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