Di viole


"C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,    

anzi d'antico: io vivo altrove, 

ma sento che sono intorno nate le viole"

Ci dev'essere  qualcosa di magico nelle viole, visto che riescono a trasportarti in altro tempo e altro luogo. Sarà la loro bellezza, il profumo, intenso e dolce ad un tempo, sarà  che non sono più fiori tanto "comuni", ma passare per caso ieri da un fioraio e vederlo indaffarato a preparare mazzetti, mi ha riportato indietro e, all'improvviso, come per Pascoli, mi sono trovata immersa in 

"un'aria d'altro luogo, d'altro mese

 e d'altra vita"

La Nonna Devota curava il giardino. Piantava ogni anno le dalie (piccole, grandi, di tutti i colori), eliminava gli afidi dalle rose, annaffiava le calle e i gladioli, piantava i talli dei garofani e ogni giorno preparava un mazzolino da porre dinanzi ad un'immagine antica del Cuore di Gesù. In primavera i fiori preferiti erano le fresie e le violette, che nella loro piccola aiuola, sembravano abbracciare i fiori più grandi e vistosi, ma più tardivi. Le fresie non erano quelle grosse e colorate, che oggi è possibile vedere dai fiorai, ma quelle più piccole, bianche, screziate di grigio e viola, ormai introvabili. Il loro odore, insieme a quello delle violette, era così intenso che la notte bisognava mettere i vasetti all'esterno, per non rischiare di farsi venire il mal di testa, di ubriacarsi di profumo. Era proprio quello a guidare nella raccolta, visto che spesso gli steli erbacei e le foglie nascondevano le piccole corolle, perché bisogna essere attenti se si vuole individuare la bellezza, che spesso si rivela solo a chi la sa cercare.

Quando ero bambina in un angolo in centro c'era una vecchina che vendeva piccoli mazzetti di viole, senza nastri, senza teli colorati...un po' di stagnola per non far gocciolare i rametti e la bellezza in purezza. Gli innamorati ne compravano alle loro fidanzate e i mariti, tornando dal lavoro, li portavano alle loro spose. A volte erano le ragazze stesse a comprarli per sé e ad appuntarle ai colletto con quegli spilloni che ognuna teneva sempre in borsa, "perché non si sa mai"

Oggi è difficile trovare  in giro violette. Il fioraio mi ha spiegato che sono fiori poco "convenienti": richiedono molta cura in estate e la produzione (e il guadagno) non compensa la fatica. Mi ha detto che non sa se l'anno prossimo le troverò ancora, perché lui ormai sta invecchiando e non ce la fa più ad abbassarsi e a raccoglierle. E ho pensato a quante cose stiamo perdendo nella logica del profitto e a quanta bellezza progressivamente sta sparendo, confusa in ciò che è più visibile, appariscente e redditizio. 

Ma il ricordo no. Quello basta il profumo delle viole a farlo tornare.


Commenti

  1. Anche tu oggi parli di fiori... cominciamo a sentire aria di primavera :-) Che bello, ...speriamo si superi questo momento così drammatico e si possa godere in pieno di queste sensazioni :-) Buonanotte

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  2. io ho un vaso di violette sul balcone, ma non le viole mammole della tua foto, proprio quelle selvatiche super profumate che si trovano in campagna. Sono il regalo di un merlo a mio papà (il merlo ha portato i semi sul suo balcone) che poi ne ha fatto un vaso anche per me.
    A me ricordano le passeggiate con mia nonna, le mie zie e le cuginette, quando ero piccola

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  3. Amo molto i fiori ma soprattutto quelli di campo e ricordo quante violette trovavo nei prati, nei giardini quand'ero ragazzina, ora ce ne sono sempre di meno, ci sono le violette in vaso, certo, ma non hanno lo stesso profumo e il medesimo colore di quelle dell'infanzia. Ciao Dolcezze. buon inizio di marzo.
    sinforosa

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  4. E poi hanno un colore stupendo: io adoro il viola e tutte le sue gradazioni. Anch’io ricordo il davanzale in casa dei miei nonni, pieno di vasi in cui mia nonna piantava viole e un altro fiore di cui non ricordo il nome, con i petali rotondi piccoli e fitti di un arancione acceso. Bellissimi. La primavera è la mia stagione preferita per questo: si riempie dei colori e del profumo dei giardini, che amo.
    Speriamo che anche quella che tra poco si affaccerà porterà i profumi e i colori del ritorno alla vita normale, dopo questo anno infernale.

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  5. Una tonalità di viola unica. C’è stato un periodo in cui le mammole hanno oscurato le viole propriamente dette, ma ultimamente non si vedono né le une né le altre. Tanta gloriosa tradizione floreale e poetica sacrificata alle mode. Non potevi citare poesia più rappresentativa.

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