Di agende e di bullet journal

L'anno scorso ho usato per la prima volta il Bullet Journal. Sono partita con molto entusiasmo, dopo aver letto il Metodo (ne avevo parlato qui) e ho fatto tutto per bene: piano annuale, piano mensile, piano settimanale, tracker, collection, pagine decorate, obiettivi a breve e lungo termine, progetti creativi, libri da leggere e libri letti, pagine dedicate alle spese e allo studio dei figli, grafici blog e instagram, piano editoriale blog, spese mediche...tutto, insomma. Per due mesi sono stata abbastanza attenta, poi è partito il lockdown e lì il BuJo è diventato più un diario. Con aprile ho sospeso i tracker, con l'estate sono passata ad una specie di calendex per poi tornare alla vista settimanale. 

Quest'anno ho ripreso le vecchie agende, ma strutturate in due tempi (non inorridite!): un'agenda settimanale con gli impegni scolastici, familiari e personali vari, un'agenda quotidiana da usare come bullet essenziale, dove inserire tutte le cose da fare giorno per giorno. Sì, capisco che è un delirio, ma nell'agenda settimanale c'è troppo poco spazio e quindi metto le cose grosse, nell'altra pure gli impegni e i doveri casalinghi, compreso il menu. Per renderle più carine (si tratta di due omaggi di una casa editrice), le sto decorando con stickers vari, ma sempre bruttine restano. Del BuJo tradizionale mi piaceva lo spazio aperto e libero, che però era anche il limite: bisognava aggiungere giorni e mesi e se sei una schiappa col disegno diventa una fatica. 

Ora ho in mente di fare un Master Bullet, con tutte gli elementi importanti che non è necessario far migrare da un bullet ad un altro, ma se continuo con questa fase letargica, chissà quando riuscirò a farlo. Intanto cammino, poi si vedrà. 

E voi avete mai usato un Bullet Journal? 

(se le parole in corsivo vi sembrano aramaico, trovate un glossario qua)