Di turbamenti e di punto croce natalizio

È un periodo un po' così.  L'ho già detto e sicuramente lo dirò ancora. Ho l'impressione di perdere tempo, di concludere poco e, nonostante la mia scientifica cura nell'incastrare gli impegni  (non per niente sono la regina del tetris), arrivo a fine giornata stanca e insoddisfatta. I progetti iniziati restano nel cesto e non c'è nessuna voglia di intraprendere qualcosa di nuovo. Saranno i lavori in casa (finalmente finiti, ma con tutto ancora da riordinare), sarà la fatica della scuola, saranno le incertezze derivanti dal Coronavirus, ma mi sento immersa in una specie di bolla. Eppure, qualche settimana fa ho trovato questo schemino di Danybrod e ho cominciato a ricamarlo nell'unica sera in cui son riuscita a non crollare a letto. Per montarlo c'è voluto di più,  perché non avevo l'ispirazione e, quando è arrivata,  ho pensato di cucire tutto a mano. 

 

Il risultato mi ha soddisfatto ( dal vivo i colori sono molto più belli) e mi ha un po' riconciliato col mondo: tra un mese sarà Natale e, anche se non sappiamo come andrà a finire, è bene che iniziamo a prepararci alla festa. 

Abbiamo bisogno di bellezza: cerchiamo di costruirla.