Del falegname Pinocchio
Già Dolcezze vi ha parlato del "dramma" della
ristrutturazione: sono praticamente due mesi, ormai, che ci sono gli operai che
vanno, vengono, rompono, ricostruiscono e, soprattutto, SPORCANO. Dolcezze non
ce la fa veramente più: si è trasformata, ormai, in una colf a tempo pieno,
conosce ogni tecnica e ogni strumento per pulire ogni possibile sozzura e,
ahimè, arriva a sera così stanca e sfinita che anche la sua creatività e le sue
letture vanno a nanna. Eppure si intravede la luce: a parte la porta sbagliata ("Oh,
ma l'apertura era a destra! Forse ho sbagliato l'ordine...Che dice, signora, la
montiamo comunque?"), il bidet per silfidi, lo
specchio lesionato ("E certo che lo sostituiamo, signora!"), il
bastone della tenda scomparso ("Ma perché? L'abbiamo tolto noi?"),
finalmente i bagni sono a posto. Solo i bagni, però, visto che il resto della
casa continua ad essere invaso da scatole e scatolone che trasloco
levati!
Se ricordate, infatti,
fra i lavori di ristrutturazione era prevista la sostituzione di armadi e
librerie della stanza dei ragazzi. Memore della drammatica esperienza della cucina, Dolcezze
avrebbe voluto andare in un negozio e ordinare il necessario quando l'Amato
Bene, secondo suo costume, ha insistito per far fare tutto ad un falegname ("Su
misura è meglio: potremo evitare spazi morti e, soprattutto, potremo
realizzare la famosa esposizione per i Funko Pop e le statue varie dell'Erede ed
eliminarle dalle altre stanze"). La stolta Dolcezze accetta e si
rivolge ad un falegname diverso da quello che, pur facendo un ottimo lavoro,
aveva lasciato senza cucina e senza lavello la famiglia per tre mesi. "Consegnerò
tutto per la fine di agosto" e già l'Amato Bene pensava di non
andare al mare per svuotare la stanza. "C'è stato un disguido: consegnerò a metà mese". E L’Amato Bene parte per il Buen Retiro. Telefonata del 14 settembre: "Tutto
sarà pronto per la settimana prossima". Il 21
settembre: "In settimana consegno". Il 30 settembre
Dolcezze va in falegnameria e trova LO SCHELETRO di un armadio su 4. Guardando
bene, inoltre, nota un'incongruenza: "Mi scusi, ma qui non dovevano
esserci le mensole per esporre i pupazzi di mio figlio? ""No,
signora, quelli sarebbero stati un raccogli-polvere! Meglio le ante!"
"Avevamo fatto il disegno del mobile: quando, di grazia, pensava di
comunicarmi il suo cambiamento?" "Ma è ovvio che è meglio così.
Pensavo sarebbe stata d'accordo. Se poi lei preferisce..."
"PREFERISCO. DECISAMENTE." "E devo smontare tutto?"
"Non è necessario, basta che aggiunga delle ante di vetro, così siamo
contenti entrambi. E, a proposito, quando pensa di consegnare?" "Venerdì
consegnerò, stia tranquilla".
Ancora non si vede nulla
all'orizzonte, la stanza dei ragazzi è già smontata in parte e il contenuto
degli armadi giace ammonticchiato nel salone.
Tutto tace, mentre
ufficialmente la consegna è prevista per venerdì.
Quale venerdì ancora non è
chiaro.
Come ti capisco, è da quest'estate che devo far riverniciare gli scuri di casa, sto ancora aspettando!!!!
RispondiEliminaIo aspetto, aspetto... Già ha comunicato che consegnerà una parte venerdì e una parte martedì. Ma se non vedo non credo
EliminaSolidarietà assoluta! Per motivi che fatico a comprendere (maschilismo? Idiozia pura? Del resto le due cose coincidono) la gran parte di falegnami e muratori ignora bellamente le consegne ricevute, e questo è il motivo per cui tutte le librerie di casa (e son parecchie) vengono dall'Ikea e dai bricocenter, dove sai già cosa verrà fuori, anche se per un libreria personalizzata sarei stata disposta a spendere.
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