Di colloqui con i genitori 11

Quest'anno non vi ho ancora detto nulla sui nuovi genitori, ma solo perché me n'è mancato il tempo, quindi prendo ispirazione da Murasaki e vi aggiorno:

Primo colloquio, arriva la mamma di Wiki*: 

"Buongiorno, professoressa.  Non mi dica niente,  lo so già...è distrutta dalla sua parlantina e dai suoi continui interventi.  Io non so cos'altro fare...La prego solo di considerare me, che lo sopporto da 14 anni..."

Entra la mamma di Sfinge: 

"Il ragazzo ė molto riservato.  Ancora non sono riuscita ad inquadrarlo, anche se, dal punto di vista strettamente didattico non posso certo lamentarmi. Mi sembra bene inserito nella classe...ma mi dica lei, cosa riporta  a casa?" 

"Tutto bene,  Sfinge è tranquillissimo,  è contento dei compagni e dei docenti. Posso farle una confessione? Quando ho visto che lei avrebbe insegnato tutte le materie, ho avuto paura.  E se i ragazzi non si fossero trovati bene con lei? Sarebbe stato veramente un guaio! Meno male che ė andato tutto bene."

"Confessione per confessione,signora...Ho avuto il medesimo timore" 

Entrano in coppia i genitori di Stress (non capita spesso, in genere sono le madri a sobbarcarsi l'onere dell'incontro coi docenti, ma talvolta si presentano mamma e papà insieme: i genitori di Stress SEMPRE):

"Professoressa, troppi compiti! Non hanno più vita, piangono notte e giorno, sono in terapia psicologica..." 

"Scusate, ma sono chi?" 

" I ragazzi! " 

"Ma chi fra i ragazzi? Io non ne so  nulla. All'inizio dell'anno avevamo discusso di alcune difficoltà,  ma poi, mi pare, si è appianato tutto..." 

"Eh, sì, certo...però..." 

"Quindi parliamo di un problema risolto!"  

"Sì, ma Stress non ha più vita, piange notte e giorno, è in terapia psicologica..."

*Wiki sta per Wikipedia. Io avevo deciso di chiamarlo Diderot,  visto che, come un'enciclopedia può argomentare di qualsiasi tema (e,ahimé, lo fa continuamente) ma a furor di...classe ha assunto questo soprannome.