Di perché il mondo va avanti

foto presa dal sito del negozio 

Nella Genesi (18,20-32), si racconta un episodio che ha sempre colpito Dolcezze: Dio si è  stufato della malvagità degli abitanti di Sodoma e ha deciso di sterminarli. Abramo supplica Dio perché non punisca il giusto insieme con l’empio  e comincia a mercanteggiare, finché Dio non promette che salverà  la città se troverà  in essa almeno 10 giusti. A questo brano delle Scritture Dolcezze ha pensato vivendo l’esperienza che vi sta per raccontare in questo che NON È un post sponsorizzato. 

Nel fine settimana Dolcezze ha accompagnato l’Erede a Bologna (in un successivo post vi spiegherà il perché)  e ne ha approfittato per andare alla ricerca di lana perché vuole partecipare a questo cal dell’Isola Creativa e in città non aveva trovato una lana adatta. Era partita portando con sé una serie di indirizzi di negozi, da aggiungere a quelli già trovati nella precedente trasferta e quindi,  dopo essersi dedicata ai “doveri materni”, si dà ai suoi “piaceri". Con l’aiuto del fidato Google Maps  fa i suoi giri e, al termine di una mattinata poco fruttuosa, entra nel negozio dei suoi sogni, piccolo, elegante e con una qualità (e quantità)  di bellissime lane indescrivibile. Ma nonostante tutto Dolcezze non riesce a trovare quello che cerca, anche perché per la lana che le piaceva avrebbe dovuto fare un mutuo.  Alla fine la gentilissima giovane signora le propone un gomitolo bellissimo,  che risponde perfettamente alle richieste. Dolcezze è soddisfatta e, se lo avesse comprato,  non ci sarebbe stato questo post. E invece…
Mentre Dolcezze dice: ”Prendo questi", la signora (che non l’aveva mai vista prima e che sapeva che non era del posto, visto l’accento non propriamente emiliano), la informa che probabilmente quella lana è fallata, visto che altri gomitoli della stessa partita erano risultati tali. Quindi, per capirci, una commerciante non di beni di prima necessità (e che  sicuramente non guadagna cifre folli col suo lavoro) pur sapendo che probabilmente non vedrà più  la cliente che ha davanti, non cerca di “fregarla" sbarazzandosi di merce difettosa, ma le rivela il problema e le spiega che non può garantire che non trovi brutte sorprese. Dopo di che smonta un negozio per aiutare Dolcezze e si offre di andare in magazzino a recuperare altri filati per il pomeriggio, anche se Dolcezze non può assicurarle che ritornerà (cosa che, purtroppo,  ė avvenuta).

Questo post ė per ringraziarla e scusarsi per non essere tornata, ma ė anche per ricordare e ringraziare tutte le persone per bene che permettono che questo mondo di prevaricazioni e violenze vada avanti, nonostante tutto. Purtroppo di loro non si sa niente: non riempiono giornali,  non pubblicano post su fb  o ig, ma fanno con correttezza e onestà il loro lavoro e questo ci salva tutti.
Scusate il “predicozzo", ma Dolcezze aveva bisogno di condividere questa esperienza,  che le fa ben sperare sul futuro. D’altra parte, però,  ė triste che ciò che dovrebbe essere la normalità risulti spesso l’eccezione. 

Commenti

  1. Cara Dolcezze, questa è la normalità che conosco e che ho sempre conosciuto e così dovrebbe essere in ogni regione d’Italia, se ti stupisci così tanto di questo fatto significa che fino a oggi hai fatto incontri con persone disoneste e che fanno della loro vita il “fregare” il prossimo, purtroppo questo è uno degli innumerevoli motivi per cui l’Italia è e resta impantanata nella sua insulsa stupidità e incapacità di fare passi avanti.
    E allora... Pollice in su pet tutte le persone oneste e laboriose e pollice in giù per i disonesti, i “furbacchioni”, gli sfruttatori, i furfanti, i disonesti, i menefreghisti.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non credo affatto che sia un problema di territorio, quanto di "opportunità". La signora avrebbe potuto tacere e vendere e invece ha preferito, correttamente, parlare e non vendere. A lavoro cominciato io forse mi sarei sorpresa del problema della lana, ma non avrei potuto in alcun modo, vista la distanza, riportare indietro il filato. E lei, intanto, avrebbe smaltito della merce invenduta. Ha agito con onestà e correttezza e per questo la ringrazio. Forse non è tanto ovvio.

      Elimina
    2. A me è capitato di essere "fregata" in qualunque parte d'Italia (e se è per questo anche all'estero)

      Elimina
  2. Io non ho fatto un problema di territorio bensì di ovvia e quotidiana onestà (dovrebbe essere cosi, no?)!che è molto più diffusa di quanto forse si creda o forse io sono sempre stata molto fortunata in ogni parte d'Italia e anche all'estero.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perdonami, avevo frainteso. Il fatto è che in questi tempi duri, in cui veramente pare che il mondo si stia capovolgendo, sperimentare l'esistenza di gente perbene è un gran conforto e pensavo che dovesse essere "celebrato". Siamo sempre pronti a mettere in risalto le cose negative, mi sembrava giusto farlo per una storia positiva, tutto qui.

      Elimina
    2. Su questo sono super d’accordo con te, avremmo tanto bisogno di notizie belle, e nel mondo, ovunque, ce ne sono a bizzeffe, purtroppo l’uomo pare preferire quelle brutte e malevole. Dovremmo tutti quanti pubblicare più notizie belle e forse ci sentiremmo tutti più sereni. Buona serata e saluti belli.
      sinforosa

      Elimina
  3. Si parla tanto di gentilezza ultimamente (c'è stato perfino un festival a novembre, tra l'altro organizzato da una mia compagna delle elemenatri). E' bello testimoniarla: speriamo non sia più merce rara, ma diventi la normalità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È quello che mi auguro :essere talmente abituati alla correttezza da non sorprendersene.

      Elimina
  4. Cara Dolcezze, hai fatto benissimo a raccontare questa storia, perchè è come dici tu: tante persone , se possono ..Ti fregano! Non si mettono problemi a "rubarti" migliaia di euro vendendoti sia prodotti che servizi "difettosi", altro che un gomitolo di lana!
    A volte, scherzando con qualche buon amico, propongo di creare un "club degli onesti", finora siamo una ventina..davvero pochini:)Ma si spera sempre e, questo post, è una tenue luce che rischiarerà la nostra giornata.Un saluto da Carla

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi piace il club degli onesti, ma sono più ottimista di te. Secondo me sono più numerosi dei disonesti... ma meno rumorosi

      Elimina

Posta un commento