Di chiostri (post da prof )
Questo post nasce
dalla visita di tanti chiostri e dalla consapevolezza che, se tutti più o meno
ne conoscono la struttura e le caratteristiche architettoniche (per
approfondimenti si può dare un’occhiata anche qui) molti di meno ne conoscono
il significato teologico, espresso, per esempio, nel giardino interno. Siccome Dolcezze
ama visitarli e fotografarli, si è documentata e ha pensato di condividere con
voi i frutti del suo studio…e alcuni suoi scatti, sperando vi possano
interessare.
Il chiostro è un luogo chiuso, la clausura di mura che
raccoglieva al suo interno i monaci dediti al “servizio divino”, vissuto in
comunità. Esso rappresenta la separazione dal mondo, il luogo della meditazione
e dell’incontro con Dio, e se aveva la funzione di collegamento (gli ambienti e
le celle erano sotto i portici), esso esprimeva anche, teologicamente, il
Paradiso, il giardino per eccellenza. I monaci medievali, infatti, dicevano “chiostro
significa Paradiso”, ad indicare che, a prescindere dal luogo, ogni chiostro è,
in sé stesso, Paradiso.
Cefalù, Cattedrale |
Paradiso in greco significa “giardino” e il chiostro raccoglie
i quattro giardini narrati e descritti nelle Scritture: il giardino dell’Eden della
Genesi, il giardino dell’Amata nel Cantico dei Cantici, il giardino della Risurrezione
nei Vangeli, il giardino della Sposa nell’Apocalisse: due dall’Antico
Testamento, uno “storico” e uno metaforico, due dal Nuovo Testamento, uno “storico”
e uno metaforico. Questi sono circondati da un muretto basso (talvolta
sostituito da siepi) che prevede solo piccoli varchi.
La suddivisione in quattro
aree permane anche oggi, in tutti i chiostri conservati, mentre non è più quasi
mai rispettata la piantumazione che, simbolicamente, le inquadrava e che
prevedeva il fico nella parte della Genesi (Gen. 3,7: “intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture”), il
melograno selvatico in quello del Cantico dei cantici (Ct. 4,13: “i tuoi germogli sono un giardino di
melograni”),
Palermo, San Giovanni degli eremiti |
un ulivo nel giardino della Risurrezione (dove il riferimento
all’ulivo è nella tradizione che vede nell’olio del Crisma il frutto dell’ulivo
a cui siamo innestati, il Cristo risorto)
Monreale, Cattedrale |
Monreale, Cattedrale |
(la palma come simbolo di vittoria e perché produce dolci frutti in ogni tempo).
Queste piante quasi mai si trovano oggi nei chiostri, dove quasi sempre, invece, troviamo i fiori, prima non presenti, perché simbolo delle realtà effimere e non eterne.
Certamente in origine non c’erano i cipressi, visti a Firenze nel chiostro di Santa Maria novella,
Queste piante quasi mai si trovano oggi nei chiostri, dove quasi sempre, invece, troviamo i fiori, prima non presenti, perché simbolo delle realtà effimere e non eterne.
Certamente in origine non c’erano i cipressi, visti a Firenze nel chiostro di Santa Maria novella,
Firenze, Santa Maria Novella |
né altre piante decorative, come oggi
nel chiostro di Santa Chiara a Napoli.
Napoli, Santa Chiara |
I chiostri più antichi sono quadrati, a simboleggiare la
perfezione, e hanno al centro (o talora nel quadrante di Pasqua), un pozzo.
Assisi, San Damiano |
Questo (che aveva una funzione pratica di raccolta delle acque,
perché attingeva da sorgenti o, più spesso, da cisterne di raccolta dell’acqua
piovana) era anche simbolo, in quanto evocava il pozzo della Samaritana e Gesù,
l’Acqua Viva.
Napoli, San Gregorio Armeno |
Per questo post Dolcezze si è giovata di alcuni appunti tratti dall'Introduzione al Chiostro Ruggeriano della Canonica Cattedrale di Cefalù, di Mons. C. Valenziano
Grazie. Non conoscevo il significato del chiostro e tutti i riferimenti di cui hai parlato. Bellissimo post
RispondiEliminaUn utilissimo post per saperne di più di questi luoghi affascinanti. Hai mai visto la Certosa di Pavia? Te la consiglio, anche se forse è un po' distante da te. Ciao ciao :)
RispondiEliminasinforosa
Ma che interessante questo post cara Dolcezze. Grazie.
RispondiEliminaBellissime anche le tue foto.
Un abbraccio
Maria
Molto interessante!
RispondiEliminaAdoro i chiostri, ma non ero a conoscenza dell'originaria scelta delle piante.
RispondiEliminaMolto interessante, grazie!
Magnifico post, e grazie davvero: di come avrebbe dovuto essere un chiostro non sapevo un bel niente (anche se alla storia del pozzo ho avuto l'impressione di esserci arrivata per conto mio, almeno a livello inconscio). Capisco che qualche aggiustamento si imponga: le palme per esempio già qui in zona fiorentina sono piuttosto derelitte, alte e magre che è una pena vederle, mi figuro in Germania! Però mi dispiace che piante così simboliche per la nostra cultura siano state lasciate indietro. Mai piú guarderò un chiostro (né una colomba!) con lo stesso sguardo superficiale di un tempo. Grazie 💙💙💙
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