Di parola data, di buoi e di corna (e Di lessico famigliare 14)




C'è stato un tempo in cui per stringere accordi, patti, stipulare contratti, vendere proprietà, bastava stringersi la mano: niente notaio, niente testimoni: "La mia parola è parola di re", amava dire il Genitore e prima di lui suo padre e il padre di suo padre. Mai un uomo "antico" si sarebbe tirato indietro dopo essersi impegnato per qualcosa (ricordate il padron 'Ntoni dei Malavoglia? Ipoteca la casa pur di pagare il debito dei lupini!).

E la Nonna devota, cresciuta nel secolo scorso, in una società maschilista, diceva: "Per quanto riguarda la parola, io sono meglio di un uomo!", ad evidenziare che la questione non stava nell'essere maschi o femmine, ma nel "rigore" personale.
A riguardo, la Nonna amava citare un proverbio oggi poco in uso, ma non meno attuale: "L'uomo per la parola, il bue per le corna", cioè "L'uomo si caratterizza per la parola data, come il bue per le sue corna".

Dolcezze lo ha ricordato proprio oggi ai suoi alunni, che pur essendosi impegnati per un'attività, hanno poi deciso di lasciarla perdere perché troppo impegnativa. Poca roba, per carità, ma sintomatica dell'importanza che viene data oggi alla parola data, come testimoniano le repentine giravolte di uomini politici che, dopo aver a voce forte e chiara per mesi (o anche per anni) propagandato la loro "diversità" rispetto agli altri, dopo aver difeso ad oltranza le loro posizioni relative a scelte ideologiche o pratiche, all'improvviso cambiano atteggiamento, modificano progetti e mutano alleanze, e, se chiamati a giustificare questi voltafaccia, hanno pure l'ardire di negare o comunque di giustificare in nome di un "bene superiore".

(Curiosità: questo modo di dire è noto a qualcun altro? Comincio a pensare che casa mia,  per quanto riguarda la lingua, fosse un mondo a sé)






Commenti

  1. Cara Dolcezze questo detto mi è nuovo ma il concetto lo conosco e lo sottoscrivo.
    La parola data è per me un "contratto". Non tutti, purtroppo, la pensano così e le nuove generazioni respirano l'aria che tira. Buon pomeriggio.
    sinforosa

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  2. Dalle mie parti non l'ho mai sentito. Magari è un detto tipico della tua zona. Si sa che ogni paese ha i suoi detti e proverbi. Certo è che oggi la parola data, la parola d'onore, è un concetto che si è annacquato parecchio. Come tanti altri valori. E' triste doverlo constatare, ma è così.

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  3. Niente, Dolcezze, comincio anche io a dare per certa la mia tesi: in casa tua vigeva la licenza proverbica :DD

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  4. In dialetto"l'omu pa parola e u boi pi corna". Proverbio che era ed è tuttora un insegnamento di vita. Si può cambiare idea, ma se ti impegni dando la tua parola d'onore non c'è scampo, altrimenti sei un quaqquaraquà di Sciasciana memoria. Mi si perdoni il neologismo

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  5. Meno male che c'è Solsido a confermare questo proverbio! Allora esiste !

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  6. Anche qui zero riscontro dalle mie parti!
    Sulla parola data... stendiamo un velo... sempre peggio

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