Di cose che non vorresti mai sentire
Lunedì: duro e difficile rientro. La
prospettiva di 6 h di lezione ( intervallate da 1 e 1/2 di nulla) ucciderebbe Dolcezze anche se non fosse il primo giorno della settimana.
Come programmato, dopo aver spiegato,
si comincia a interrogare. L'occhio sarebbe sonnacchioso, il desiderio di
ascoltare per l'ennesima volta le parole sul l'Illuminismo e Parini e la ripetizione su Barocco e Marino quasi
inesistente, ma il senso del dovere costringe all' attenzione.
C'è un momento in cui il
pensiero di Dolcezze si sposta sul pranzo da preparare, quando la parte vigile
e connessa del suo cervello la richiama brutalmente alla realtà: "...molto
presenti in questo periodo testi relativi a stupri e topi"
Dolcezze salta sulla sedia e anche gli alunni si voltano tutti verso l'interrogata.
"Topi? Che topi?" "Prof, c'è scritto sul libro, guardi...Molti sono i testi in cui si parla di stupri e ratti".
Dolcezze salta sulla sedia e anche gli alunni si voltano tutti verso l'interrogata.
"Topi? Che topi?" "Prof, c'è scritto sul libro, guardi...Molti sono i testi in cui si parla di stupri e ratti".
Dolcezze stramazza sulla cattedra.
Nooo non ci posso credere!!!!
RispondiEliminaGiuro! Mano sul cuore!
EliminaAmor, ch'al cor gentil ratto s'apprende.. 😊
RispondiEliminaSe è per questo, c'è pure il ratto delle Sabine! Il punto è che, a volte, nelle menti dei fanciulli si crea un corto circuito...e si perde la razionalità
EliminaStereotipi?
RispondiEliminaLa prima cosa che le ho chiesto è stata: "I topoi? I topoi letterari?" E lei mi ha risposto: "No, i topi, i topi...L'ho cercato nel dizionario"
EliminaSecondo me ha proprio storpiato stereotipi. Stupri e topi, è foneticamente compatibile con un misunderstanding funzionale.
EliminaSto morendo....L'episodio che hai raccontato mi ha immediatamente riportato alla mente un'interrogazione fatta da mia sorella ad un suo alunno il quale, ad un certo punto, parlò di "usi e vestiti" di un popolo. Voleva ovviamente riferirsi agli usi e costumi.
RispondiEliminaDai, però non c'è dubbio che, se non ad avere un buon voto, interrogazioni come queste servono agli alunni a guadagnarsi un posto perenne nella memoria di un insegnante. Non credi?
No, ma che trash? ahahah Una volta alle elementari un mio compagno di classe disse che gli etruschi facevano la guerra con le pistole perché senza pistole sennò non era guerra!
RispondiEliminaC'è sempre da imparare dagli alunni ah ah ah sanno sempre vedere oltre.. ..
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