Di artisti attenti e di loghi







Qualche mese fa, prima che Villa Arzilla cominciasse a cedere, Dolcezze, parlando con un’amica artista le aveva chiesto che le preparasse una specie di logo che raggruppasse le sue passioni e i suoi interessi. L’idea di Dolcezze era molto semplice, ma mai guidare un’artista e quindi lei ha fatto tutto di testa sua.
Innanzi tutto c’è una grande casa, e in effetti la casa racchiude tutto il mondo di Dolcezze: i suoi figli, innanzi tutto, ma anche i ragazzi di scuola, le passioni manuali (uncinetto, maglia, ricamo), la scuola, i libri, i dolci (e quindi la cucina), il caffè, il Natale, presente tutto l’anno, nei preparativi, nell’organizzazione e pianificazione dei regali, nel “Natale in costruzione”.
L’unico problema era quella Dolcezze seduta (Dolcezze seduta? E quando mai?) E tra l’altro, diciamocelo, col capello cotonato e il vestito decisamente demodé…
Un po’ Dolcezze c’era rimasta male: possibile che l’amica la veda così? Poi ha guardato meglio…e ha capito. 
Lei nel disegno non c’è: la signora al centro rappresenta Villa Arzilla, Dolcezze è il cuore che è in cima alla casa, l’amore che dovrebbe tenere unita ogni cosa. La sua amica ha rappresentato ciò a cui Dolcezze tende, senza riuscirci sempre, ahimè. E si è emozionata, perché l’amica era andata oltre il semplice schizzetto che lei le aveva preparato e aveva interpretato un mondo dinamico, quasi danzante, in cui vecchi e giovani (anzi, giovani e meno giovani, come dice lei), sono uniti nel dare a Dolcezze quel “movimento” che sicuramente la impegna e la stressa, ma nel contempo è Vita.
E in tutto ciò, mentre Dolcezze cerca di capire come inserire questo disegno nell’header del blog, si leva alta la voce del Cucciolo: “ Ma papà dov’è?” e la risposta: “Lassù, nel cuore, dentro dentro”

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