Dei libri dell'anno 52: Il pranzo di Mosè
Questo consiglio è stato scritto quest'estate, quando ho letto il libro, ed ero convinta di averlo già pubblicato. Evidentemente l'Alzheimer incombe sul serio. Lo propongo comunque, come proposta "stagionata", ma sempre piacevole.
Il
libro che propongo oggi per il venerdì del libro è apparentemente lieve. Si
parla di cucina, di ricette, di ricordi che appartengono a Simonetta Agnello
Hornby, ma che sono tanto vicini anche a me. L’autrice, raccontando delle
estati della sua infanzia nella sua casa di campagna a Mosè, ci mette a parte
di usi e costumi della sua famiglia, ma, contemporaneamente ci introduce in un
mondo di odori e di sapori che ti avvolgono e ti conquistano.
Il
libro è “anomalo”, diviso in tre parti, una di introduzione generale, una di
menù, una di ricette genuine quindi, tecnicamente, non appartiene ad un genere
ben preciso, ma per me ha avuto una grande forza evocativa, perché anch’io ho
la mia personale Mosè, anch’io ricordo i campieri che arrivavano coi muli
carichi di ogni bene, il sapore dei fiori di zucca, le pere di tutte le razze,
spesso “abitate”, proprio perché prive di anticrittogamici, il latte appena munto,
i cesti di uva bianca, nera, corniola, fragola, piccola, grossa, dura e
molle, le zucchine grandi, piene di semi
che poi andavano scavate, le bietole cariche di terra, la cicoria amara, i
tennerumi e tutto ciò che gli zii e i campieri portavano ogni giorno e
scaricavano dalle bisacce dei muli, sempre cariche di ogni ben di Dio.
Se
chiudo gli occhi li vedo ancora, come percepisco gli odori, come risento il
belato delle capre, il nitrito dei cavalli, il coccodè delle galline e quasi tocco con
mano la ruvida compattezza del panno delle bisacce.
Tutto molto bello ma... hai dimenticato di mettere il link da Homemademamma ^_^
RispondiEliminaTe l'ho detto che l'Alzheimer incalza! Grazie(...e comunque sono riuscita a pasticciare anche là: la maledizione informatica continua)!
EliminaMi piace Simonetta Agnello Horney, ho letto parecchi dei suoi libri, questo però manca all'appello, lo leggerò prossimamente e già pregusto i sapori e gli odori della tua meravigliosa terra. N
RispondiElimina...e qui si sentono tutti!
EliminaVolevo scrivere Hornby
RispondiEliminaBrava...che bello il tuo blog. sembra meno..."frettoloso" ruispetto agli altri, le pariole "pesano" di più...c'è una dolcezza di fondo...già dal titolo. Io sto mettendo su da poco un mio blog, mi farebbe piacere se venissi a dare un'occhiata, qualche consiglio e tante critiche (che fanno crescere)...ti (e vi) aspetto... elisasottoilcielo@blogspot.it
RispondiEliminaGrazie e benvenuta! Sono appena passata...continua così!
Eliminaelisasottoilcielo@blogspot.it
RispondiEliminabellissima recensione! complimenti Dolcezze... hai proprio ragione.. stesso libro ma diverse emozioni, dovute al "vissuto" di ognuno di noi...
RispondiEliminagrande Simonetta!
:*
Mi hai fatto venire una immensa voglia di fiori di zucca. E l’uva, che amo tanto, ma di cui si trovano ormai solo due qualità... Niente da fare: la ricchezza della terra di Sicilia non si batte, e te lo dice una che adora la Francia che quanto a tradizioni agricole e produzione di qualità non la cede a nessuno. Pellegrina
RispondiEliminaMa le ricette sono fattibili o ci stanno tanto per fare figura? P.
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