Di #Insieme raccontiamo 17: La bottiglia
Anche se da tanto seguo l’iniziativa di Patricia Moll, “Insieme raccontiamo” (che è già giunta al numero 17), non ho mai partecipato, ma quando ho letto questo incipit il seguito è venuto spontaneamente, naturalmente. Non so se questo post è l'inizio di una partecipazione più assidua o se resterà un'esperienza isolata.
Come sempre navigo a vista...ma intanto comincio (le regole del
gioco sono qui).
Ecco l’incipit di Patricia:
Era
l’alba. Gli piaceva scendere in spiaggia a quell’ora. In giro non
c’era ancora nessuno perché i vacanzieri erano andati a dormire da
poco.
Il
silenzio interrotto solo dalla voce del mare lo rasserenava.
Girovagando,
aveva oltrepassato il promontorio. In una piccola baia seminascosta
l’aveva trovata....
una barca in disarmo, o meglio ciò che ne restava dopo anni
di tempeste, salsedine, sole...e abbandono. La sua antica bellezza si poteva
solo immaginare.
“Sembra la mia vita” si disse lui e cominciò a girarle
intorno, contemplando ogni crepa, ogni grumo di ruggine, ogni bullone svitato.
Poi allontanò lo sguardo e la vide: dalla sabbia battuta dalle onde
usciva solo il collo della bottiglia, ancora chiuso con la ceralacca.
“Non può essere lei!”-pensò-“è impossibile”.
L’aveva gettata in mare venti anni prima, dalla nave da
crociera in cui era con la sua giovane sposa (viaggio di nozze si diceva
allora). C’erano dentro i loro sogni, i loro progetti, le loro speranze, le
loro certezze, la freschezza del loro amore.
Poi c’era stata la vita, le
difficoltà del lavoro, i figli, la fatica della quotidianità…e tutto si era sgretolato.
E adesso lui era lì lì per andarsene, e quella mattina era uscito apposta per
stare solo, per trovare il modo per dire basta senza ferire troppo nessuno.
Tirò fuori la bottiglia, ruppe il collo e prese il
foglietto. Lo aprì …”PER SEMPRE”.
Per sempre quegli sguardi, per sempre quelle risate, per
sempre quelle lacrime, per sempre il caffè al mattino e le chiacchiere sul
divano, per sempre gli occhi innamorati di sua moglie, per sempre gli abbracci
dei bambini, per sempre la spesa del sabato mattina e il pranzo della domenica
con la torta fatta in casa.
E piano piano svanivano i litigi furiosi, i rancori covati
nel nulla, la noia della quotidianità, ed emergevano le tenerezze ormai sepolte
e quasi timorose di manifestarsi, la certezza dei sentimenti, mai veramente
morti, la speranza di una rinascita, quasi annunciata dal sole che, lasciando
il suo letto nel mare, saliva piano piano nel cielo.
Era ora di ritornare a casa.
Bellissima! Un finale pieno di amore e speranza, tutto si può affrontare se si vuole.
RispondiEliminaGrazie infinite stella!
È un vero piacere averti nel gruppo, spero che tornerai ancora! ☺
Anche tu hai lanciato una bottiglia in viaggio di nozze?
RispondiEliminaNessuno sa a cosa va incontro quando si sposa ma PER SEMPRE richiede un lavoro costante di affinamento e affiatamento da entrambe le parti.
In fondo,la parabola del seminatore si può applicare anche agli sposi.
Se il loro amore è terreno fertile darà buoni frutti.
Bellissimo, mi piace molto il tuo racconto e spero che continuerai a scriverne altri...buona serata!
RispondiEliminaCarmen
Che bel racconto. Ci dona speranza.
RispondiEliminaGrazie e a presto!
Dolcezze sei bravissima!
RispondiEliminaContinua a scrivere perché hai saputo trasmettere tante emozioni.
Un abbraccio
Maria
Molto bello! E ha ragione Maria: hai saputo emozionare il lettore. E non è affatto poco!
RispondiEliminaMa che bello ritrovarti qui, qui, nel senso tra i partecipanti all'iniziativa di Patricia, Dolcezze! ^_^... Ero sicura che avresti brillato a scrivere un finale... e infatti!
RispondiEliminaBELLISSIMO: intimo, intenso, musicale, significativo, universale e... sopratutto attuale. Di un'attualità che va controcorrente rispetto ai pensieri che fa il protagonista, perchè oggi pare sia più facile dire ARRIVEDERCI che ricordarsi di quel PER SEMPRE buttato tra le onde della vita un tot di tempo prima.
A proposito, io non l'ho lanciata la bottiglia in luna di miele 0-0!!!... Devo correre ai ripari, varrà lo stesso se la lancio nel Tevere sei anni dopo?... mmmmhhhh
TI ABBRACCIO DOLCEZZE, SEMPRE CON INFINITO AFFETTO <3
Galeotta fu quella bottiglia. Un racconto amaro e dolce al contempo.
RispondiEliminaTante copie dovrebbero ritrovare quella bottiglia galeotta.
Complimenti.