Di criteri di valutazione dei docenti



 
dal web


Al Dirigente Scolastico
del Liceo di Dolcezze 
Città

La sottoscritta Dolcezze di Mamma, docente presso codesto istituto per l’insegnamento di Materie Letterarie e Latino, ai fini della valutazione del servizio svolto nel corrente anno scolastico dichiara quanto segue:


non ha svolto alcun modulo di insegnamento in lingua straniera, pur avendone titolo, perché la normativa prevede che questo si attui per discipline non letterarie (e, ahimè, l’Italiano e il Latino tali sono), ma in compenso ha parlato e fatto parlare nella lingua madre, favorendo un valido arricchimento del lessico patrio e correggendo puntualmente errori di pronuncia o improprietà;

non ha usato spesso i laboratori di Informatica e di Lingue, se non per lezioni interattive (che comunque non ha quantificato, perché le riteneva normale didattica), perché ha preferito che gli allievi, che sono nativi digitali, utilizzassero le loro indubbie attitudini a casa, con lavori di gruppo, senza rubare altro tempo alle ore curricolari, già limitate da accidenti vari durante quest’anno scolastico; ha usato le aule speciali per la visione di film soltanto quando questi erano parte integrante della programmazione e non per occupare le ultime ore di lezione, quando i ragazzi erano stanchi;

non ha presentato progetti da incentivare col fondo d’istituto, perché non c’era bisogno che venisse pagata in più per fare quanto attiene alla sua professionalità e alla sua passione (e, tra l'altro, non aveva voglia di sottostare alla rigida burocrazia richiesta PER FARE QUALUNQUE COSA), ma ha curato e favorito progetti di educazione alla lettura, di educazione alla legalità e al dibattito civile;

non ha collaborato con la Dirigenza, né ha diretto i Laboratori,né coordinato i Dipartimenti, perché questi sono incarichi fiduciari, di nomina regia, e la Dirigenza sa bene che, vista la situazione generale, Dolcezze non è intenzionata a dividere il poco tempo che ha per la didattica stringendo public relations o dandosi alla burocrazia; non è stata membro del team digitale, né animatore digitale, né responsabile del sito internet dell'istituto;

non ha svolto altre mansioni se non quelle consuete di segretario e coordinatore del Consiglio di classe, ma ha curato personalmente le relazioni fra i docenti, gli alunni e i genitori degli stessi. Ha parlato quando poteva e taciuto quando le circostanze lo richiedevano, ha ascoltato e ha letto confessioni, ha costruito una serie di relazioni e ha condotto le classi a fare gruppo… ma questo non è quantificabile;

non ha frequentato corsi di aggiornamento esterni, ma ha curato la propria formazione leggendo e studiando, frequentando conferenze, incontri culturali, assistendo a rappresentazioni teatrali, visitando e facendo visitare musei e mostre, ma ahimè anche queste attività non sono quantificabili, come anche le ore passate ad organizzare verifiche e a correggerle, ad approfondire tematiche o a preparare lezioni  più particolari;

non ha curato la preparazione a concorsi, gare o altro, perché il Collegio ha ritenuto che i concorsi di Latino e Italiano fossero poco “pertinenti” al corso di studi e ogni energia (anche economica) dovesse essere spesa per altro;

i suoi alunni del Biennio hanno ottenuto risultati brillanti, ma non ha la presunzione di dire che è per merito suo, quelli della Quarta hanno conseguito risultati mediocri, ma certamente non per suo demerito.

Dolcezze ha solo fatto scuola, in senso proprio e figurato: ha spiegato, approfondito, interrogato, stimolato, incoraggiato,verificato, corretto, rimproverato; ha cercato di tirar fuori il meglio che c'è dentro ogni alunno, ha educato ad essere belle persone e buoni cittadini, ha condiviso il suo sapere e la bellezza della letteratura, ha cercato di migliorare le competenze di lettura e scrittura...ma tutto questo non è quantificabile (mi dispiace...le valutazioni finali degli alunni a riguardo non dicono niente: le diamo noi).

Sic stantibus rebus, Dolcezze è consapevole che il suo lavoro non può essere valutato e che non avrà incentivazione. Se ne farà una ragione.


Con osservanza.
 Dolcezze di Mamma




Commenti

  1. Così è se vi pare...diceva un grande
    Non ragioniam di lor ma guarda e passa...ancor prima disse un altro altrettanto,se non di più,grande
    Futtitinni,dico io che grande non sono ma che capisco e so con va il mondo.
    Tanto,qualunque cosa fai tu sempre,e anch'io,pietre in faccia prenderai

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  2. secondo me, l'incentivazione dovrebbero darla a te e a tutti gli insegnanti che amano la loro materia e trasmettono l'amore per il sapere ai ragazzi, e non premiare i professori che tutto fanno tranne! ma siamo in Italia...e ho detto tutto!!
    un abbraccio

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  3. Nella nostra scuola lo avresti, direi. (Unica cosa, però: i nostri alunni NON sono affatto nativi INFORMATICI, anzi. Sono nativi digitali, che è tutt'altra cosa).

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  4. @ Solsido: questo lo so, infatti mi aspettavo dei criteri un po' sbilanciati...ma non TOTALMENTE sbilanciati...
    @ Angie:le attività extra sono buone, giuste e doverose (e devono essere riconosciute), ma non si può escludere totalmente la normale attività didattica anche se, convengo, è difficilmente quantificabile
    @ Mamma Avvocato: grazie per la solidarietà
    @ la povna: GULP! Si vede che ero un pochino "alterata" quando ho scritto? Grazie...vado a correggere ;-)

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  5. Insomma hai fatto piacevolmente il tuo lavoro. E come te tanti altri. Ottimo, no?
    PS: sono tonto, non avevo capito che sei una blogger collega. 😁

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  6. Il problema qui è che ciò che è quantificabile si può quantificare, e ciò che non lo è no (lo dice il ragionamento stesso, giusto?) quindi capisco che cerchino di valutare quel che si può quantificare non disponendo di strumenti magici.
    E il centro del problema è che quel che non si può valutare, ai fini della valutazione, è molto più importante di quel che si può valutare - come cercare di valutare un camion in base agli adesivi che il proprietario ci ha messo...

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  7. @ Mel: Infatti, e non me ne lamento. Il problema è che non è stato dato ALCUN valore all'attività propriamente didattica. Questo fa male.
    @ Murasaki: Siamo perfettamente d'accordo. Ma un minimo di attenzione e di valutazione all'attività didattica bisognava darlo . Come? Mi rendo conto che è problematico, ma anche la vox populi può essere ascoltata, oltre che la quantità (e qualità) di verifiche scritte, la presenza fattiva nei vari organi collegiali, le attività anche extra-progettuali svolte con gli alunni...I Dirigenti ascoltano gli alunni e i genitori quando hanno da recriminare contro i docenti, mai per il contrario. Inoltre ho da recriminare sulle voci presentate. Se io non so nuotare (o, meglio, tu non mi hai messo nelle condizioni di farlo, anzi, mi hai proprio impedito di farlo), tu non puoi mettere come prima voce: "conoscenza ed esperienza di nuoto", altrimenti io, che sono maliziosa, penso che i criteri sono stati fissati "ad personam".

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    1. Allora non solo si poteva, ma si poteva valutare l'attività didattica. Noi abbiamo dato a questa voce (divisa in tre sottovoci) fino a 22 punti su 40 nell'area A e messo in atto già un criterio di ulteriore parametrazione per il prossimo anno (questionari di valutazione modello universitario). Poi fino a 24 su 40 nell'area B (sempre divisi in tre voci). Sulla C niente per la sua natura gestionale. Dunque sul totale di 100 punti 48 su 100 sono di attività didattica declinata in varie forme. Direi non male.

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    2. *46/100 non 48, ma insomma, secondo me sono sempre un numero accettabile, pur se migliorabile.

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  8. Io mi inchino a te ed al tuo modo d'essere, Dolcezze! Beati quegli alunni che ti hanno... :***

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