Dei piatti della tradizione di casa Dolcezze: Sugo di Carnevale
Come
già detto innumerevoli volte, a Dolcezze piace rispettare le tradizioni
familiari, anche quelle alimentari. La Nonna devota a riguardo era una fucina
di ricordi e ogni festa religiosa o civile aveva il suo menu prefissato. Dei
pidoni della Vigilia di Natale ho già parlato, oggi vi tocca il famigerato sugo
di Carnevale. Anche questa è una tradizione comune (almeno della città) e in
questi giorni il palazzo era tutto un ribollir di pentole e un olezzar di sughi.
Ma
perché quello della Nonna devota è famigerato? Perché è buonissimo, ma ogni
anno miete vittime. Di che si tratta? E’ fatto con carne di manzo e di maiale a
tocchetti e salsiccia (e fin qui tutto regolare), ma arricchito da spezie che
rendono la digestione un po’ complessa.
Vediamo come si fa.
Intanto
si prepara un soffritto di cipolla, carota, sedano, rosmarino, salvia, basilico
(insomma, tutti gli aromi che avete in casa), si annaffia con mezzo bicchiere
di buon vino da fare evaporare, si aggiunge il pomodoro passato e si fa cuocere
a fuoco lento.
Si
passa quindi alla rosolatura delle carni insieme a moooolto aglio (qui la Nonna
devota abbondava: ne metteva un’intera testa, ben pulita e lavata), si sfuma con
un altro mezzo bicchiere di vino e si passa tutto nella pentola del sugo
aggiungendo qualche pezzo di stecca di cannella, 5/6 chiodi di garofano, 2/3
foglie di alloro e si fa cuocere a fuoco lento (per portare a cottura le carni
e far restringere la venefica mistura) aggiustando di sale e di pepe.
A
conclusione del pasto si consiglia un buon bicchierino di Laurino o,
alla peggio, una bustina di Biochetasi. L’Amato Bene si contorce da due giorni,
Dolcezze sta benissimo (ma si deve riconoscere che è stata abituata a questo
sugo dalla più tenera età e, quindi, deve aver sviluppato qualche succo
gastrico compensativo).
Dolcezze
vi ha avvisato e ricorda che declina ogni responsabilità per eventuali “danni
collaterali”.
ho fatto anche io il "sugo" senza spezie ma con "l'astrattu" (traduzione per la terraferma: concentrato di pomodoro fatto in casa ndr) e pezzetti di cotenna.... .. anche x me è stato un tantinello..."elaborato" digerirlo..!!! ;P
RispondiEliminama quanto è buono!! e... semel in anno licet insanire... :D
ciaooo
A, Ct
Appunto...SEMEL
EliminaIo ricordo il sugo di mia nonna che,man mano che cuoceva assumeva sempre più un colore bordò scuro.La cottura era raggiunta quando l'olio galleggiava abbondantemente.
RispondiEliminaIo lo mangiavo senza problemi.
Oggi il mio sugo molto meno elaborato e decisamente più chiaro,mi dà qualche problema.
Non sono più abituata alla cucina di una volta,buonissima ma ormai improponibile.
Il bello è che i "vecchi" friggevano anche l'aria e digerivano anche le pietre. Mah, la razza si sta deteriorando...
EliminaCiao Dolcezze, giro la ricetta al marito...io cucino solo dolci!
RispondiEliminaVino bianco o vino rosso? La carne di che tagli? 1 testa d’aglio su grosso modo che quantità? In che rapporto con il pomodoro? Passata e non pelati, mi sembra, giusto?
RispondiEliminaDev’essere una goduria infinita, se ci riesco lo provo!
Grazie.
Vino rosso. La carne è la polpa, o il muscolo. 1 testa d’aglio per una bottiglia da 750 di passata, almeno. È una bomba, ma una goduria assoluta. Io penso di farlo domenica prossima.
EliminaPer piacere per 750 g. di passata quanta carne? Manzo e maiale in parti uguali? Salsiccia in che proporzione? Scusa la pignoleria, ma quando una cosa non è di casa... noi non abbiamo più la mano delle nonne. Grazie, P.
EliminaLa ricetta di base è sempre approssimativa: in genere sulle tre carni 1 chilo/ 1 chilo e 100. Poi ti regoli a occhio. Mia nonna metteva la salsa e poi riempiva la bottiglia di acqua, che poi aggiungeva al sugo per metà. Il resto lo teneva in caso di necessità, se il sugo si asciugava troppo.
EliminaGrazie trucchi scontati per chi fa non per chi copia (-: P.
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