Della grande buffonata




Come al solito, come la scadenza di una tassa, un obbligo di legge, una festa comandata o l'influenza stagionale, si è aperto il balletto della protesta studentesca. 
Già da molto covava. Redivivi Marat, Robespierre e Danton da giorni giravano per i corridoi, creavano capannelli, gruppi segreti, chat per diffondere il Verbo. Una alla volta si sono aggregate tutte le scuole, ma stavolta c'è un problema: il  mese di ottobre ha messo un po' in difficoltà il sistema collaudato. Molti dei ragazzi non sono disponibili a perdere altro tempo. Il fronte unito si spacca: i rappresentanti si oppongono all'occupazione, vari Masaniello appaiono a guidare la protesta dei POCHI che coinvolge MOLTI e mette in scacco la volontà popolare, dando una terribile testimonianza di quella che è la realtà più ampia. In tutto ciò chi dovrebbe agire attende e, così facendo, avalla. Marat, interrogato da una Dolcezze furiosa sui motivi e le forme di  questa protesta, risponde candido: "Io rappresento la volontà della maggioranza". Ma se la maggioranza è in classe a far lezione!
Risultato: Dolcezze fa scuola nelle sue classi che, con la maturità che le caratterizza e che sorprende in ragazzini così piccoli, sono ligie e presenti ed è costretta ad assistere al tristo spettacolo di un centinaio di nullavolenti e nullafacenti che organizzano tornei di calcio nelle palestre, sotto l'occhio connivente di genitori assenti e di un'autorità che non vuole essere tale.
E scusate Dolcezze se è veramente fuori di sé.


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Commenti

  1. E per fortuna anche il mio piccolo è uscito dal liceo! Io ero una di quelle mamme che andavano a fare barricate a scuola per impedire l'occupazione.......ahimè invano......

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  2. Da noi nulla, quest'anno. E sì che di proteste ci sarebbe stato un gran bisogno, contro la riforma Renzi e il suo miserabile ope legis. E invece...

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  3. Quando l'occupazione diventa un rituale e perde la sua forza di rottura e opposizione, allora è deprecabile. Da me quest'anno il grosso degli alunni aveva deciso di "protestare" facendo scuola, in attesa di trovare una forma di protesta più utile. Alcuni, come detto, ne vedono solo l'aspetto ludico e per questo penso che genitori e scuola debbano impedirlo. La protesta è lecita, il torneo di calcetto no.

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  4. Brava Dolcezze!... Se ne ricorderanno i tuoi alunni quando non saranno più sotto il cielo stellato del liceo: io me ne sono ricordata, ed ho ringraziato...

    p.s. E per farti passare un pò d incavolatura, quando puoi passa a leggere da me il post sul Premio Affidabilità ;)

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  5. E ti credo che sei incavolata!
    Però bello il fatto che almeno la saggia maggioranza percepisca chiaramente il "tristo spettacolo".
    D'altra parte ci vorrebbe un calcio ben assestato per certi rivoluzionari...ma quello non spetta a te ;-D
    Un abbraccio Liria <3 <3 ...e complimenti per il premio!

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  6. Bella roba....Meno male che insegno alle medie. Sono irrequieti come se avessero il ballo di San Vito, ma almeno non okkupano.

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  7. @ Regina: me lo auguro, me lo auguro proprio...Grazie per il premio!
    @ Fabiola: quest'anno è andata così, ma, fortunatamente, pare sia finita. Il mio problema, purtroppo, è che io odio perdere tempo. Si fosse fatta una cosa seria, probabilmente avremmo protestato anche noi con gli alunni, ma così...è veramente triste
    @ Rosa: come diceva mia Nonna..."ogni legno ha il suo fumo"

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