Di pomeriggi estivi e confettura di prugne


Fra le pagine di Piccole donne crescono c’è una scena esilarante. Meg, neosposa, decide di fare la marmellata di ribes coi frutti dell’albero del suo giardino. Peccato che la sua marmellata non si addensi e che suo marito, proprio in quel giorno, abbia deciso di invitare a pranzo un collega (e, in assenza di telefono…non aveva proprio potuto avvisare!). 
La scena che i due uomini si troveranno davanti è “terrificante”: Meg scarmigliata e in lacrime, la linda cucina ridotta a un campo di battaglia, la serva che mangia marmellata. Alla vista dell’ospite Meg rimane sconvolta e ci vorrà del bello e del buono per consolarla. Alla fine John e il collega finiranno a mangiare, in assoluta serenità, pane e marmellata.
Confesso che nel mio immaginario di bambina figlia di casalingaperfetta questa scena mi aveva talmente colpito che, appena sposata, ho detto a mio marito che, se aveva voglia di portare qualcuno a casa, DOVEVA AVVERTIRMI PRIMA.
Ma dove vuole andare a parare Dolcezze?

Passo indietro:
nel buen retiro ci sono due alberi: uno di susine viola tardive e l’altro di susine gialle. Questo ha prodotto una montagna di frutti, già abbondantemente mangiati e regalati. Rimanevano le ultime, troppo in alto per la nostra portata e ormai mature. Il giardiniere di passaggio si offre di raccoglierle e sale sull’albero ("ma che è? un uomo scimpanzé?" cit Cucciolo, bambino di città) e ne raccoglie TANTISSIME, riempiendo il frigorifero.
Caldo torrido, umidità alle stelle e Dolcezze cosa fa?
Con la complicità della GrandeAmica, venuta per qualche giorno qui al mare ed esperta di cucina molto più che Dolcezze, decidiamo di fare la marmellata (sì, lo so che dovrei dire confettura…).
Peccato che ci manchi dall’acqua fino al sale…innanzi tutto i vasetti! 
Io a casa li conservo proprio per queste circostanze…A casa, appunto: qui neanche uno. 
Prima corsa al negozio dei cinesi “Che dici, cinque bastano?” “Penso di sì”. 

Cominciamo a lavare la montagna di prugne, che facciamo sgocciolare, poi iniziamo a togliere la buccia e i noccioli e a raccogliere la polpa in un colapasta. 



Quindi pesiamo il tutto. In una pentola capiente mettiamo la polpa di prugne e zucchero pari alla metà del peso della frutta. 
Cominciamo a girare…e la polpa non si addensa. Aggiungiamo una mela sbucciata e tagliata a fettine sottili… e non si addensa.   
Mentre la GrandeAmica controlla il forte, vado in cerca della pectina. “Pettina?” “No, no, l’addensante per le marmellate” “Mah, le marmellate sono di là” “Ma non è una marmellata…”  Al terzo supermercato : “No, non ne abbiamo”, ma io la individuo in uno scaffale  e la prendo. Tornata a casa, aggiungiamo la pectina, addensiamo, facciamo la prova piattino, riempiamo i  vasetti perfettamente puliti…e non bastano!!! 
Ennesima puntata dai cinesi. Ennesimo acquisto e lavaggio di vasetti.
Finalmente li riempiamo, li capovolgiamo per creare il sottovuoto e poi li pastorizziamo, facendoli bollire per un quarto d’ora.
 
Il  risultato è apprezzabile, nonostante le interruzioni e gli errori (la pectina si mette a freddo), ma la cucina, ahimè, somiglia a quella di Meg. 

 

Ci consoliamo subito, però.
 
I vasetti sono in bella vista, pronti per essere decorati e per addolcire colazioni o tè pomeridiani

Buon appetito!

(GrandeAmica, ho dimenticato qualche passaggio?)

Commenti

  1. Stavolta, invece di commentare, sono direttamente uscita dall'account.
    E son soddisfazioni.
    No, solo per dire che quando lessi la storia di Meg e dell'epica marmellata ero ancora giovanissima e quindi tante cose mi sfuggivano MA proprio quell'estate mia madre avviò la Fase delle Marmellate, che sono sempre state buone ma all'inizio avevano un aria proprio strana.
    Ma dopo un paio d'anni cominciò la Battaglia dei Pomodori di Fione Estate, una roba che la Battaglia delle Cinque Armate al confronto è nulla: si partiva con un ENORME acquisto di pomodori scelti e per tre o quattro giorni la cucina era ridotta peggio di quella di Meg e mia madre più intrattabile di uno stregone che vuole evocare un demone di prima grandezza.
    Comunque la conserva di pomodori che veniva fuori era proprio buona ^__^
    Complimenti a voi, i barattoli hanno un aspetto davvero carino!

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  2. Che bellooo!!! Quest'anno purtroppo non credo riuscirò a farne, ma in genere l'estate mi cimento in queste preparazioni... E non per vantarmi, ma riescono proprio bene... Certo, la cucina è proprio uguale a quella di Meg, dopo :)

    Maira

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  3. Che spasso leggere questo post...mi tornano in mente bei ricordi di quand'ero bambina e la mia nonna preparava la conserva di pomidori, come li chiamava lei....
    Però farei volentiri un assaggio :)

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  4. @ Murasaki: conosco anch'io l'epica battaglia delle "bottiglie", ma lì il mio compito era solo quello di pulire, anche perché i Genitori attaccavano alle 4 del mattino. Però che pomodori!
    @ Solsido: "dolce far niente"? Cos'è...una torta?
    @ Maira: sai che io, invece, a parte la famosa marmellata di cipolle, non ne avevo mai fatte? E sì...lo so quanto sei brava!
    @Roberta: C'era veramente da ridere...ad un certo punto io temevo che non ce l'avremmo fatta. Non ti dico la stanchezza dopo!
    Per l'assaggio...ti aspetto;-)

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  5. E bravissime tutte e due allora!!!

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