Dell'amore, quello vero


Quando la vide, così bella e così diversa dalle ragazze del suo paese, perse la testa. 
L'uomo che non aveva avuto tempo di pensare all'amore perché totalmente dedito al lavoro e alla famiglia,  decise che doveva essere la sua sposa. Lei o nessun'altra.

Il padre non vedeva la cosa di buon occhio: c'erano troppi pregiudizi sulle ragazze di città, sicuramente frivole e certamente poco abili, ma quando la vide "in azione" durante la vendemmia, concluse: "Signorina, se avessi trent'anni di meno la chiederei in sposa". Era l'implicita approvazione. 

Ma c'era un problema. 

Lei non aveva il coraggio di lasciare tutto per seguirlo. Conosceva il modo di vivere di quel posto, già la sorella viveva con sofferenza la mentalità retriva del paese, cristallizzata in forme ancestrali, in cui il "forestiero" era sottoposto a critiche feroci...e non voleva subirla anche lei. 
Pensava al futuro, ai figli che sarebbero arrivati, e non voleva che vivessero lì. 
Così, con onestà, anche se con dolore, lo lasciò.

Per tre anni il mondo si fermò. 
Lui si ammazzava di lavoro, per non avere modo di pensare, e lei rifiutava fior di pretendenti, fin quando lui prese la sua 500 e affrontò 5 ore di viaggio per dirle che andava bene, avrebbero fatto casa in città, avrebbe viaggiato lui...

Si sposarono due mesi dopo, il tempo di fare le carte, esattamente cinquant'anni fa.

Il braccio e la mente.
Così si sono sempre definiti: uniti nei progetti e compagni nella realizzazione.
Da parte di lui la fiducia totale: "Come fai tu, buon fatto sia!"; da parte di lei la certezza che, insieme, sarebbero riusciti a fare tutto. 
E ci sono riusciti.
Lavoro, Onestà, Dovere, Tradizione, Fede: su questi valori hanno fondato la loro vita e costruito la loro famiglia, che è cresciuta tra fatiche, difficoltà, dolori, ma anche tra gioie e soddisfazioni.

Oggi, ancora insieme, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, continuano il loro cammino, fatto di dedizione e di tenerezza, di sguardi e di carezze, a testimonianza che
niente è più bello, più prezioso di questo,
quando con un’anima sola dirigono la casa
l’uomo e la donna: molta rabbia ai maligni,
ma per gli amici è gioia, e loro han fama splendida 
(Odissea VI, 180-185)



Auguri, Mamma e Papà!



Commenti

  1. Wow! Mi hai fatto commuovere!!! Auguri mamma e papà di Dolcezze!!!

    Maira

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  2. Ma esistono ancora storie d'amore cosi!? Basate su amore vero, onesta, fiducia, rispetto. Sono quelle storie che ti fanno credere cge alla fine, questo mondo, non e' poi cosi balordo.

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  3. Auguroni di vero cuore ai tuoi genitori! Che la loro favola possa continuare ancora a lungo.
    Un abbraccio,
    Rosa

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  4. Bellissima storia, come tutte le storie a lieto fine, e poterle raccontare per i figli è una grande soddisfazione. La felicità però occorre anche saperla aiutare, e lasciare il paese credo sia stata una vera mossa vincente per entrambi. Auguri e felicitazioni!

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  5. mi hai fatto commuovere!!, Auguri alla tua mamma e al tuo papà!
    A, Ct

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  6. Ma che spettacolo di post.
    Grazie per averlo portato nella nostra raccolta.
    E' un onore.

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  7. Bellissimo post Dolcezza! Appena puoi ricordati di inserire il banner ;)

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    Risposte
    1. Blogger non mi permette più di modificare il post (o x meglio dire io non so come recuperarlo x modificarlo, visto che è molto vecchio)

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    2. Non importa. Va bene comunque!

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