Dei libri dell'anno 34: Non avevo capito niente

Già da prima di Pasqua ho ritirato in libreria i testi che distribuirò il 23 prossimo in qualità di "messaggero" per ioleggoperché, ma, ovviamente, non  avevo ancora avuto il tempo di fotografarli e di commentarli.
Mi son toccati (ehm...in verità li ho scelti...la libraia è amica mia)




Potendo scegliere, ho preferito libri a me non noti e mi son fatta guidare dall'istinto e dall'amica. Per Riccardi la scelta è stata facile, ma De Silva non lo conoscevo proprio. La libraia di lui aveva letto altro e mi ha detto che era gradevole ma, confesso, il riassunto non mi attirava troppo. Stavo per rifugiarmi nel solito Pennac, conosciuto e, quindi, facile da consigliare, ma poi ho preferito "rischiare".
Ottimo scelta, soprattutto per chi non è un gran lettore, perché il libro è simpatico, pieno di battute spiritose e molto "napoletano", vivace e divertente, anche se non è certamente un capolavoro e, francamente, non riesco a collocarlo in un genere specifico.
E' la storia, raccontata in prima persona e con continue elucubrazioni mentali dal protagonista, di Vincenzo Malinconico (un nome che è già un programma), avvocato fallito, con matrimonio fallito alle spalle, con una casa (e uno studio) arredati con mobili Ikea e con  il frigo pieno di piatti pronti surgelati.  Il massimo dell'allegria.
All'improvviso, però, la sua vita cambia (per caso e senza suoi particolari meriti), e lui si trova a tirar fuori quello che evidentemente era già dentro di lui, ma ben sepolto.
Anche se c'è un omicidio, un tribunale, dei giudici e degli avvocati, non è un legal thriller (e neanche un thriller, ad essere precisi), proprio perché la storia è lo sfondo dei pensieri del protagonista unico, Vincenzo, che è capace di riflessioni ora serie, ora esilaranti, con delle parti di comicità pura.
Non letteratura altissima, dunque, ma simpatica lettura, per sorridere anche delle nostre piccole storie, che è possibile ritrovare qua e là nel romanzo.


(ovviamente, per il venerdì del libro)

Commenti

  1. Molto belli, anche io sono messaggera per #ioleggoperché e ho ricevuto il libro della Avallone e di Sepulvéda... anche io ho scelto perché il mio libraio è stato gentile :-)

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