Dell'adolescente studente ( e Dei libri dell'anno 26)



L’adolescente, in genere, è uno studente… altrimenti ti arrivano a casa i Carabinieri o i servizi sociali e, quindi, per una volta, parliamo della generalità della categoria (almeno fino ai 16 anni). 

Gli adolescenti studenti si possono agevolmente suddividere in una serie di sottogruppi:
-l’adolescente studente studioso
-l’adolescente studente medio
-l’adolescente studente non studiante.

Le tre categorie coesistono in ogni classe e dalla percentuale di ogni gruppo deriva la vivibilità per il prof.

L’adolescente studioso…grazie a Dio esiste. E’ una categoria in via di estinzione e, quindi, fortemente protetta. 
E’ quel ragazzo che rispetta rigorosamente tutte le consegne e se, per caso, la mole di lavoro è disumana, è capace di tirare avanti fino alle 3 di notte, ma non andrà mai a scuola senza aver ultimato tutto. E’ quello che legge TUTTO delle pagine assegnategli, risponde a tutte le domande dei testi (anche se non richieste dal prof, perché così capisce meglio) conosce l’indice del libro come quello della sua mano destra, non dirà mai “Sono impreparato”, precorre gli argomenti da studiare, fa degli approfondimenti non richiesti e pende dalle tue labbra quando spieghi. 
La sua esistenza conforta il prof e lo aiuta a superare i momenti di sconforto.

L’adolescente studente medio ha uno scopo sopra tutti: ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Per questo studia quanto basta per ottenere la sufficienza, non cerca le parole sconosciute che trova nel testo e, quindi, le utilizza in maniera inopportuna, salta qualche pagina assegnata, studia messaggiando coi compagni, whatzappa col gruppo, ascolta la musica in cuffia e, dopo aver studiato, si rifiuta di ripetere a voce alta, “perché la sa”. E’ piuttosto rilassato, ma nell’imminenza della verifica diventa improvvisamente ansioso e ansiogeno.

L’adolescente studente non studiante tende ad astrarsi quando il prof spiega. Se sgamato, si giustifica dicendo che stava ascoltando, ma, interpellato sull’argomento non sa dire di cosa si stava parlando. 
L’adolescente non studiante possiede il manuale delle giustificazioni e delle scuse: dimentica il quaderno, ha un cane che gli ha mangiato il libro o un fratellino che gliel’ha scarabocchiato, ha una decina di nonni che, ahimè, muoiono e, purtroppo, nessuno lo ha informato dei compiti assegnati. Ha una molteplicità di malattie che richiedono analisi e visite specialistiche, ha dovuto badare alla vecchia zia e l'impianto elettrico di casa sua non sempre funziona, lasciandolo nell’oscurità. 
L’adolescente non studiante non si alza se è interrogato e fa spallucce se rimproverato, ma poi ricorre ad ogni mezzo lecito e no per superare l’anno (e in questo cerca aiuto soprattutto nel cellulare).
L’adolescente non studiante va a scuola per intrattenere relazioni sociali o amorose, frequenta i ragazzi più grandi e cura le prevendite delle feste. Va in bagno una volta all’ora ed è corredato di una meravigliosa faccia di bronzo, che utilizza indifferentemente con tutti, prof, genitori e compagni.

A tali categorie di studenti corrispondono altrettante categorie di genitori, non sempre logicamente abbinate. Sarebbe ovvio che ad uno studente zelante corrispondesse un genitore soddisfatto, ad uno indolente uno scocciato, ad uno non studiante uno incavolato…e invece no! Le suddette categorie di genitori sono, ahimè, interscambiabili: capita che l’alunno studioso incappi nell’insopportabile genitore perennemente insoddisfatto e pretenzioso ( che non si congratulerà mai con lui, ma gli chiederà sempre di più) e che lo studente non studiante abbia invece il genitore comprensivo (pronto a giustificare ogni sua magagna e ad accusare il mondo per le difficoltà del figlio). 

Il prof sgamato individua la tipologia di alunno (e di genitore!) al primo sguardo e poi sarà costretto ad equilibrismi di ogni genere per tirare fuori il massimo da tutti.

...perché veramente dal prof spesso dipende il futuro sviluppo dell'allievo e il suo eventuale passaggio da una categoria ad un'altra. 
Di questo parla il libro che oggi, di corsa, propongo per il venerdì del libro,



in cui l'autore esamina dal punto di vista dell'alunno indolente, fannullone e demotivato la realtà della scuola e riflette su quanto conti nelle formazione di uno studente la presenza di un insegnante in grado di interessarlo e di motivarlo. Anche se in determinati punti non condivido il pensiero di Pennac, ritengo comunque utile questa lettura, come spunto di riflessione...e monito.

Commenti

  1. Mhm. Tipologie da liceo, mi viene da dire. Da noi la situazione è un po' più variegata (e la prima categoria non esiste, nei fatti, mai completamente).
    Diario di scuola è proprio un bel libro.

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  2. Mi hai fatto ridere con lo studente non studiante.
    Mio figlio appartiene ad un'altra categoria:lo studente studiante quello che "gli piace a lui" e che studia con disprezzo misto a schifo le materie che non rientrano nei suoi gusti.Salvo poi affannarsi nell'imminenza del compito in classe.E alla madre,io,che lo implora di pensare alla media e al voto finale della maturità risponde con studiata indifferenza:"non me ne frega niente del voto di questi professori e di questa scuola,tanto per quello che voglio fare io il voto non conta"lasciando la suddetta madre con la lingua penzoloni.

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  3. Analisi favolosa!
    Sappi che, come affermo spesso, ritengo gli insegnanti dei santi, ma non tanto perché devono avere a che fare con ogni tipo di studente, quanto piuttosto perché si ritrovano davanti spesso a genitori che sono anche peggio degli studenti stessi.
    Solidarietà piena, da un genitore!

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  4. Lo studente non studiante è davvero un bel tipetto ;-)
    Ottimo il suggerimento di lettura.

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  5. Chissa i miei in quale tipologia rientreranno... ho ancora qualche anno prima di scoprirlo.... ;-)

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  6. da come lo descrivi, lo studente studiante parrebbe non aver tempo per fare altro se non studiare.. altro che proteggerli, questa categoria andrebbe abbattuta!

    invece ti do tristemente ragione sull'abbinamento gentore/figlio spesso fuori logica.. povere anime, gli uni e gli altri..

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  7. @ Povna: la prima categoria è in via di estinzione anche dalle mie parti, come dicevo. Ma io ho un esemplare in casa
    @ Solsido: bella la categoria di tuo figlio! Si accettano altre segnalazioni
    @Squitty: grazie per la solidarietà. Effettivamente i genitori sono più difficili da gestire!
    @ alle amiche dell'Ass. Arcobaleno: il libro presenta un punto di vista non convenzionale. Per questo è una buona lettura.
    @ Stefania : chissà quante e quali saranno le categorie fra qualche anno!
    @ Iole: Come dicevo alla Povna, io ne ho un esemplare in casa (solo uno!) e ti assicuro che, oltre a studiare, fa diecimila altre cose. Ma ha una ferrea organizzazione, oltre che un alto senso del dovere...non per niente è mia figlia ;-) !

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  8. O mamma mia, le prime righe di questo tuo post mi hanno fatto tornare alla mente ricordi ancora freschi di quella problematica lì.... evasione dell'obbligo scolastico, carabineiri e via dicendo...
    Io sono stata un'adolescente del primo tipo.
    Purtroppo la mia prima figlia è stata altalenante tra il secondo e il terzo tipo.... fino a finire nella situazione di cui sopra.
    La mia seconda ha appena compiuto 11 anni e mostra già segni di una precoce adolescenza.... che aspetterò però a classificare.
    Spero che incontri professori volenterosi di trarre il massimo da lei... =)
    Dani

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  9. Fantastico questo post! Ho inquadrato nelle tre categorie tanti dei miei alunni.
    Anch'io ringrazio Dio che la prima categoria di studenti esista, altro che abbatterli!. Quegli studenti sono quelli che diventano i medici che ti salvano la vita, gli ingegneri che progettano case che non cascano, gli avvocati che tirano fuori gli innocenti dai guai, Gli insegnanti preparati, gli astrofisici, i ricercatori.....e via continuando. Forse vivono la loro infanzia e adolescenza in modo apparentemente meno divertente, ma loro sono soddisfatti così e durante la loro vita saranno apprezzati per il loro valore e la loro preparazione.

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