Di colpi di testa, lezioni e temerarietà
Se qualcuno nota con un certo disappunto che questo blog ha preso una brutta piega (pochi lavori, zero tutorial, libri a ritmo ridotto e tante chiacchiere inutili), sappia che per Dolcezze è un momento complicato.
Il lavoro? I figli? I genitori? L'amato Bene?
Certo! Non è facile gestire l'allegro caravanserraglio che impegna le sue giornate e le impedisce di ritagliarsi i suoi piccoli spazi serali di creatività, ma, in aggiunta a tutto ciò...c'è una certa inquietudine. Non ne ha parlato finora perché, di fatto, non ci crede ancora neanche lei.
Dolcezze va a Parigi. Per 2 settimane. Senza Amato Bene. Senza tribù. Senza amica del cuore.
Partirà da sola , anche se al suo arrivo troverà 15 alunni da "accudire" e, spera, una macchina che la porti in albergo.
Si trova in questo ballo per gioco, per aver partecipato ad un concorso per titoli e avere così scoperto che prima di allora le partenze erano state "pilotate" dall'Alto e gestite ad personam.
Parte senza avere ben chiaro cosa farà la tribù in sua assenza e nel timore di cosa troverà al suo rientro (sempre che non si perda in aeroporto, venga rapita dagli alieni o, più semplicemente, venga fatta saltare in aria da qualche terrorista, come qualche anima pia non si è peritata di ricordarle).
Parte fra l'incredulità generale, con i colleghi che la fermano nei corridoi e le chiedono "Ma è vero?", con l'odio feroce di chi è sempre partito senza averne titolo e stavolta rimane a casa, con l'amica della segreteria che la cerca in classe e, più confusa che persuasa, le chiede "Come farai?"
Bene, come farà Dolcezze ancora non lo sa.
La trattiene il pensiero del Cucciolo e dei vecchi genitori, la incoraggia il desiderio di tornare a Parigi (anche se per lavoro) e la speranza che la sua assenza faccia "svegliare" le truppe e aiuti a capire quello che lei fa quotidianamente.
Ebbene sì, Dolcezze vuole fare il suo mestiere, "dare una lezione" , perché si capisca che certe errate convinzioni , che permangono (ahimé), devono essere superate, se non si vuole che la genitrice faccia bum.
Il problema che Dolcezze dovrà superare è come lasciare il Cucciolo che, in questi giorni è più cozza del solito e , interrogato dalla Nonna su come farà a stare senza la Mamma, con puntuale logica ha risposto: " Chiedetelo a lei!"
beh.. sai che ti dico?? Paris est toujours une bonne idée!!
RispondiEliminaessù.. senza marito, senza figli, senza legacci.. è questo quello che ci vuole, di tanto in tanto!
(io poi l'esperienza del viaggio in quasisolitaria te la invidio tantissimo..)
E nonostante tutto il casino intorno a te, e le incertezze, goditi il viaggio e l'esperienza, mia cara. Te la meriti tutta! A presto!
RispondiEliminaDalla lista delle calamità manca Ebola.
RispondiEliminaDetto questo,divertiti e pensa che,come dicevano gli antichi che ne sapevano più del diavolo,"ogni lassata e' pidduta".
Bello!!!! Insomma alla fine la famiglia se la saprà sbrigare attingendo dagli insegnamenti avuti sin ora! :D :D
RispondiEliminaBuon viaggio! :D
Avranno tutti da guadagnare e da crescere con questo viaggio, sia tu per una fantastica esperienza, che la tribù che dovrà vedersela da sola con la quotidianità e che ti apprezzerà ancor di più al tuo ritorno. =)
RispondiEliminaDani
Per te sará sicuramente una bella esperienza (anche se faticosa certamente!) e loro cominceranno ad apprezzare la mamma e la moglie. Perché di solito danno tutto per scontato!!!
RispondiEliminaE ... Si rimboccheranno le maniche!
Buon viaggio e un abbraccio Maria
@ tutte: grazie, intanto, x l'incoraggiamento e il supporto. Per ora le truppe resistono, pare...Vedremo.
RispondiEliminaHai fatto benoneeeeee!!!! So per certo che sarà un'esperienza impegnativa, ma indimenticabile! E a casa....ce la faranno, vedrai!
RispondiEliminaUn abbraccio,
Rosa
Invidia totale. Darei una mano per tornare a Parigi!!
RispondiEliminaBuona avventura!