Dell'adolescente maschio (analisi e consigli per l'uso)



In molti blog si parla di mamme con bimbi piccoli. Io mi trovo in una posizione ancipite, visto che ho figli di età e sesso diversi, per cui vorrei divertirmi con voi analizzando le varie tipologie di ragazzi con cui ho a che fare. Vediamo dove arriverò...

L'adolescente maschio è un alieno in costante trasformazione. Un minuto prima hai davanti il tuo bellissimo figlio e un minuto dopo ti trovi uno spilungone dall'enorme naso e dall'enorme piede, con un'anomala lanugine sul labbro e qualche brufolo sul naso.
L'adolescente maschio è un mostro. La sera vai a letto dopo aver dato il bacio della buona notte al tuo cucciolo coccoloso e la mattina ti risvegli con un orso misantropo che rifiuta affettuosità e si rivolge a te con "Che vuoi?"
L'adolescente maschio è un'idrovora. Saccheggia stabilmente il tuo frigorifero e la tua dispensa e a tavola  controlla i piatti di tutti per vedere se può arraffare qualcosa.
L'adolescente maschio puzza, e puzza senza speranza e senza soluzione. Si lava, si strofina, si profuma...ma puzza sempre e comunque; le sue scarpe stazionano in balcone e le sue magliette ingolfano i cesti della biancheria da lavare e da stirare.
L'adolescente maschio dorme, tanto. La mattina non lo smuovi neanche con una gru; tornato da scuola si getta sul letto per ore, come se avesse lavorato in miniera, non ha mai la forza per fare alcunché in casa, ma recupera miracolosamente le proprie energie se  riceve una telefonata o un sms che gli propone di uscire.
L'adolescente maschio ha un gigantesco progetto di vita: "nerdare",cioè giocare alla Play-station, possibilmente in rete, perché così potrà stracciare qualche altro adolescente in qualche altra parte del mondo dal momento che, come è facilmente intuibile, questa tipologia di giochi unisce più di una lingua, di un ideale o di un sogno comune.
L'adolescente maschio si innamora, generalmente della fanciulla sbagliata, e soffre in maniera folle e drammatica (e questo evento è l'unico in grado di fargli passare l'appetito). Più è bistrattato e più si incaponisce, a meno che non appartenga alla categoria dell'adolescente farfallone, di cui, forse, parleremo in seguito.
L'adolescente  maschio  rifiuta ogni consiglio, soprattutto se inerente la sua sfera amorosa "Tu che ne sai! Tu non capisci niente!" (sì, certo, perché lui ha l'esclusiva delle pene d'amore!).
L'adolescente maschio indossa una divisa, non importa se nera, bianca o borchiata. Ciò che conta è che non indossi nessuno dei vestiti che la madre gli ha comprato quando ancora non era a conoscenza della sua evoluzione. E' possibile anche che indossi collane con teschi, magliette con teschi, cinture con teschi, bracciali con punte tali da sembrare armi improprie...tutto in una volta. Può anche darsi che decida di farsi uno o più orecchini (o peggio) , di rasarsi i capelli o, al contrario, di farli crescere a dismisura.
L'adolescente maschio non sente. Non è sordo, no...è cuffiedotato e il suo udito è impegnato ad ascoltare robaccia che lui chiama musica.

L'adolescente maschio ha una madre.


La mamma di un adolescente maschio è confusa e infelice.

Lei aveva un bimbo bellissimo, coccolone e innamorato perdutamente di lei, che la riempiva di bacetti e le portava fiorellini raccolti per strada e disegni fatti a scuola, un bambino che le diceva:” Tu sei la persona più importante per me” e pretendeva di festeggiare con lei san Valentino (“perché noi ci amiamo, e staremo sempre insieme”).

Ok, ogni mamma sa bene che questo non può durare, e che Edipo c’entra qualcosa…ma nessuna è pronta quando l’inevitabile accade: lui, il suo cucciolo, non la vuole più, le dice che non ha più bisogno di lei, contesta tutto ciò che fa e dice, critica la sua cucina, se la vede per strada si gira dall’altra parte e si rifiuta di darle il bacio della buona notte.

Quando ciò accade, lei che ha studiato psicologia dell’età evolutiva, si è fatta diecimila corsi di aggiornamento sull’argomento, ha detto a migliaia di genitori affranti: “Non si preoccupi, è una fase della crescita, passerà”, si ritrova a non sapere che pesci prendere. 
Guarda quel gigante col piedone che si aggira per casa  e cerca di vedere in lui il delizioso piccolino che coccolava e la coccolava.

E capisce che non è più la donna della sua vita, perché lui ha la testa solo per un’altra ragazza e lei lo deve lasciare andare.

E poi deve preparargli un nido caldo per quando tornerà abbattuto per un insuccesso o un abbandono e deve stargli accanto con discrezione e tacendo, quando si accorge che sta sbagliando di grosso. 


Il suo bambino non c’è più e lei lo deve accettare.


E poi, un giorno, lui entra e l'abbraccia. E lei capisce che è tornato, che il suo cucciolo è diventato un uomo e che tutta quella rabbia che lo animava era solo la scorza che si spezzava perché l’albero crescesse più alto e più forte. 


E anche lei è una mamma cresciuta.


Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente...voluto.

Per il Venerdì del libro di questa settimana un libro forse già noto, ma che mi piace ricordare perché scandaglia con rara sensibilità il mondo dell'adolescenza, Bianca come il latte, rossa come il sangue, di Alessandro D'Avenia. E' un "romanzo di formazione", la storia di un sedicenne innamorato, che cresce attraverso una scuola difficile, dolorosa ma bellissima. Da leggere, anche per capire meglio i nostri figli.


Commenti

  1. Meravigliosa analisi.Io ti batto per numero visto che ne ho ben DUE di adolescenti maschi,ma tu hai la delizia dell'adolescente femmina sulla quale,immagino,disserterai quanto prima.Non ho nulla da aggiungere perché hai detto tutto tu,sul figlio.Sulla madre mi permetto di dire,e non me ne vergogno,che pur di sapere sono arrivata a leggere le sue segrete carte.Non mi rassegno a non essere la depositaria delle sue confidenze.E parlo del grande.Il piccolo viene da me solo per necessità primarie,latino compreso.Salvo poi dirmi che non capisco niente una volta soddisfatte le necessità di cui sopra.
    Ma quanto sono belli questi figli ingrati e puzzolenti

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    1. Io no, Ricordo troppo bene quanto mi infastidiva l'ingerenza di mia madre e preferisco cadere nell'eccesso opposto. Accetto i suoi silenzi e mi informo tramite i suoi amici. Certo che è dura...

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    2. Perché i suoi amici cantano?Se mio figlio immaginasse,sia pur lontanamente,che un suo amico mi rivela i suoi segreti lo depennerebbe in tempo reale.

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    3. Qualcosa si può sempre sapere. ..

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    4. Perdonami,ma c'è una contraddizione in termini.Se uno accetta il silenzio del figlio non va ad indagare con gli amici.Le modalità sono diverse,ma la sostanza è la stessa.La verità,mia cara,ti piaccia o no,è che noi mamme viviamo con trepidazione ogni fase della vita dei nostri figli.E ancora non abbiamo visto niente

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    5. Su questo ti devo dare ragione. ..

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  2. Tremo al solo pensiero....perché ci arriverò anche io, seppur fra qualche anno!!!
    Il libro di cui parli e' sul comodino che mi aspetta...spero di leggerlo presto!

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    1. Credimi, ci arriverai in un baleno...e senza accorgertene...
      P. S.Perché non riesco a commentare sul tuo blog con il mio nickname?

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  3. liria.. a te michele serra ti fa un baffo...
    :P

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    1. Michele Serra non l'ho letto ancora. ..parlo x esperienza personale. ..

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  4. Bellissima la descrizione dell'adolescente, che da insegnante in scuola prevalentemente maschile (ri)conosco molto bene! :-)

    (D'Avenia invece proprio non mi piace - sia per la sua non scrittura, sia per l'ideologia voluta dei suoi contenuti).

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  5. Convengo che in D'Avenia l'intento ideologico sia forte e chiaro (ma quanto meno i valori proposti sono positivi). Sulla scrittura, indubbiamente semplice, penso che il tuo giudizio sia troppo severo. In qualche modo rispecchia il linguaggio dei ragazzi, senza scadere nella banalizzazione di altri pseudoscrittori che parlano di adolescenti...

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    1. Per me scade proprio nella banalizzazione, e per di più non rispecchia per nulla a mio avviso il linguaggio dei ragazzi. Ti rimando a questa breve recensione, molto incisiva. Sulla positività del messaggio, mah. A me tutta 'sta accettazione della malattia come dono proprio non piace.
      Ecco la recensione che ti dicevo: http://benzinaenocciole.blogspot.it/2013/10/bianca-come-il-latte-alle-ginocchia.html

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  6. Grazie x la segnalazione! Sul linguaggio mi riferivo soprattutto alla prima parte del romanzo. Quando l'ho
    cominciato mi ha infastidito, proprio perché rivedevo e
    risentivo mio figlio...

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  7. Noi siamo ancora nella fase "mammina ti amo, non posso stare senza di te"... ma inizio a pensare a quando anche il piccoletto di casa inizierà a "puzzare" e non più di latte... ;-)
    Prima, però, bisognerà adattarsi al fatto che la sorellina maggiore inizierà a mettere le mini gonne ed il lucidalabbra perchè così piace di più al ragazzino che ha adocchiato... bisogna prepararsi psicologicamente....
    Il libro che suggerisci mi è noto solo di fama ma non l'ho letto. Credo tanto che dovrò rimediare al più presto.

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    1. Siccome ho pure la femmina...ti darò qualche dritta! Teniamoci in contatto, , ;-)

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  8. Sono diversi anni ormai che ho perso di vista il mio cucciolo e che convivo con il mostro ingrugnito che ha preso il suo posto. Adesso ha 21 anni e ogni tanto, a tratti, fa capolino. Sembra sulla strada del ritorno. E io non vedo l'ora di ricevere il suo abbraccio, ovviamente.
    Un bacione,
    Rosa

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  9. Quindi questo è quello che mi aspetta fra una decina d'anni...!! e io di maschi in casa ne ho anche due...sarà un dramma, lo so già, soprattutto per il fattore piedone: già il padre porta il 45, dopo dovrò comprare una seconda casa solo per le scarpe!!

    Grazie mille per il libro suggerito: visto che ho tempo prima del tracollo, me lo leggo.

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