Di meseversari

E' passato un mese. Dolcezze non se ne capacita. Le giornate all'improvviso si sono svuotate. Ci sarebbe tanto tempo "libero", ma lei vaga qua e là e solo la valanga di impegni scolastici che l'ha sommersa le impedisce di bivaccare sul divano. Riesce a leggere, però, a testimonianza che non c'è niente di meglio di un libro per distrarre, consolare, divertire, quando si è troppo tristi per fare alcunché. 

C'è il vuoto, ma la consapevolezza di aver fatto tutto l'umanamente possibile per curare, sostenere e accompagnare. C'è la presenza, quasi fisica, nei ricordi, nei consigli, nei rimbrotti. C'è l'esempio di una vita bella e piena, nonostante le difficoltà, c'è l'amore dato e ricevuto, e quello non va via.

Non c'è ancora voglia di fare, ma qualcosa era venuto fuori in una di quelle sere di rientro dall'ospedale, un dono per una cara amica. Dolcezze non ve l'aveva fatto vedere perché, oggettivamente, aveva ben altro per la testa. Oggi le sembra arrivato il momento. 


E' un semplicissimo fuoriporta, fatto in quattro e quattr'otto, ma ricorda la bellezza dell'amore, sincero e nascosto, come le violette, E ricorda anche l'amore donato dalla Genitrice a tutti coloro che incontrava, un amore senza finzioni e senza sconti. 

L'amore quello vero.

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