Di viaggi d'istruzione e mamme alternative
Dolcezze
aveva questo post in testa da giorni, da quando ondeggiava sull’Adriatico e sull’Egeo (e si chiedeva se il suo stomaco sarebbe mai tornato a posto), da
quando cercava di massaggiare i suoi polpacci stremati dalle scoscese discese
di Santorini e godeva il pallido sole delle isole. Nei suoi progetti avrebbe dovuto scriverlo sabato, appena
tornata, per pubblicarlo domenica, ma le giuste e doverose incombenze (familiari e scolastiche) del
rientro gliel’avevano impedito. Ci prova oggi, e intanto stila bilanci di
quest’esperienza per lei nuova e bellissima.
A
dire il vero anni fa Dolcezze aveva accompagnato dei ragazzi (non suoi
studenti) per uno stage a Parigi, e una Prima a Napoli, Paestum e Pompei,
ma un po’ era capitato, un po’ era stata precettata. Dopo queste esperienze,
vuoi per la nota situazione familiare, vuoi per il timore delle inevitabili
difficoltà, Dolcezze non si era mai proposta e, se ricercata, aveva sempre
opposto un deciso diniego. E anche quest’anno sarebbe andata così se, un paio
di mesi fa, una mattina, tra una spiegazione e l’altra, la Pasionaria non
avesse alzato la mano: “Prof, ci
accompagna lei in gita, vero? Noi vogliamo lei…lei ci ha accolti in Prima, lei
deve condividere anche questo con noi”. E Dolcezze non ha potuto dire di
no.
Qualche
giorno prima della partenza Dolcezze riceve un messaggio WA: “Prof, stiamo preparando delle felpe per noi
e i prof. Davanti saranno tutte uguali, dietro ognuno le personalizzerà come
vuole. Cosa vuole che ci sia nella sua?”. Dolcezze apprezza l’idea, ma non sa che scrivere e chiede ai ragazzi di decidere loro
Conclusione:
Dolcezze ha avuto in dono una bellissima felpa, mooolto personalizzata.
E
poi si è chiesta come farà l’anno prossimo senza di loro, senza la Pasionaria
che contesta tutto e senza il Segretario che predispone ogni cosa per lei,
senza il Russo che spacca il capello in quattro e senza il Cardiologo
riflessivo. Sarà difficile lasciarli andare, ma è bello vederli già pronti a
spiccare il volo.
Beh,
forse il soprannome era proprio azzeccato.
Sono queste le soddisfazioni più grandi, non potevano farti complimento più bello. Brava Dolcezze sei una profmum.
RispondiEliminaTranquilla, la tua preoccupazione sarà dissipata a settembre quando i nuovi studenti compiranno quel miracolo che si ripete di ciclo in ciclo.
:)
sinforosa
Hai proprio ragione, ogni ciclo è un miracolo, ma non sempre si generano le stesse dinamiche. Questi sono veramente speciali
EliminaSicuramente una grande soddisfazione. Essere un prof. Mamma non è da tutti. Complimenti a te e ai tuoi allievi che hanno saputo cogliere i tuoi lati migliori
RispondiEliminaMa mi ci preoccupo un po'...
EliminaTUTTO MAGNIFICO
RispondiEliminagrazie!
EliminaMamma mia, che bellezza! (A parte che Santorini, o Thera, è spettacolare) I tuoi alunni hanno colto esattamente ciò che provi e ciò che provano loro per te.
RispondiEliminaInfatti. Santorini è spettacolare: fra le isole è quella che ho apprezzato di più
EliminaMa che bella soddisfazione cara Dolcezze.
RispondiEliminaFare il professore dovrebbe essere proprio questo: sentire gli alunni come dei figli da aiutare a crescere. Perché quando usciranno dalla scuola non porteranno via regole o teoremi (tante cose imparate le dimenticheranno) ma ricorderanno i valori che li aiuteranno a trovare il loro posto nel mondo. Nei numerosi anni di scuola delle mie figlie ho avuto la fortuna di trovare 3 professoresse così.
Un abbraccio e ancora complimenti
Maria
Tirare fuori il meglio di loro, condividere il loro cammino è dono comune della madre e dell'insegnante. Quando le due realtà si fondono è un miracolo
EliminaMi sono commossa. A me, in trenta e passa anni di carriera è successo diverse volte che gli alunni, soprappensiero, mi chiamassero mamma, ma ieri sai cosa mi è successo con i miei alunni di terza? Per la prima volta in assoluto? Sono stata io a chiamarli "figli" (!). Si avvicinano gli esami e il momento di lasciarli andare dopo tre anni in cui da bambini li ho visti trasformarsi in adolescenti. E per me è sempre tanto difficile. E hai proprio ragione: non si crea un rapporto speciale con tutte le classi. E quando succede è ancora più difficile.
RispondiEliminaUn abbraccio,
Rosa
PS: che meraviglia di viaggio d'istruzione avete fatto! Io quest'anno i miei li ho accompagnati in Toscana e anche lì ho fatto la mamma: chi ha vomitato, chi ha avuto la febbre, chi si è innamorato...ma è stato un bel viaggio.
tu mi fai commuovere sempre quando ci parli dei tuoi studenti! io adoro gli adolescenti, e quello che possono dare. quanta emozione...ti mancheranno da morire, ma tu li hai cresciuti per lasciarli volare forti e capaci...bravissima tu,MUM. bravissimi loro. che splendore!!!
RispondiEliminaMa quanto ci prenderanno in giro, 'sti ragazzi 😃😀😁😁😆 E la felpa personalizzata è davvero deliziosa. Complimenti davvero (anche per la squisita marmellata che, ahimé, questa settimana ha visto sparire il suo ultimo cucchiaino. Resta il barattolino, promosso a portaspezie per il curry verde preso alla Mostra dell'Artigianato)
RispondiEliminaSogno il giorno in cui anche i miei figli chiameranno la loro prof. Mamma !
RispondiEliminaChi semina raccoglie! Sempre!
RispondiElimina