Dei libri dall'anno 94: Gioia mia


C'è una donna  " di successo", Luisa, che con un gruppo di amiche ha dato vita a un ristorante di successo, a cui il marito Carmine regala l'antica proprietà del nonno, la campagna in cui lei è cresciuta,  accompagnata dai suoi racconti e dai suoi insegnamenti.  La terra, da quando il nonno è stato costretto a cederla per saldare un debito,  ha perso la sua forza e la sua bellezza ed è  brulla e senza vita. Quando Luisa vi ritorna,  però,  la riconosce e ne è riconosciuta,  in un incanto fiabesco che ruota intorno ad un melicucco, che sembra quasi la manifestazione della Natura.  Luisa decide di investire in questa terra i soldi ricavati dal ristorante e di trasformarla  nella sua “Castidda”, al femminile,  perché femmina è lei e femmina è la natura stessa.
Il suo successo,  anche in questa attività,  provoca ulteriormente la gelosia del marito che sfoga il suo malumore dedicandosi insaziabilmente alle donne e allontanandosi sempre di più da lei. La bellezza della Castidda attira l'interesse di un imprenditore mafioso, che fa di tutto per impadronirsene. Luisa, sottoposta a uno stress eccessivo,  crolla e finisce in ospedale,  in coma. E mentre suo marito e il mafioso tramano contro la Castidda,  la sua consorteria di amiche si attiva per salvarla. E intanto Luisa nel suo sonno ritrova se stessa e il suo passato e ricorda qual è  il buco nero nel quale si è persa e dal quale sgorgherà quell'urlo liberatore che sarà l'inizio della sua rinascita. 

Il racconto alterna passato e presente, immergendosi in un mondo senza un  tempo definito, in cui il lettore "naufraga". Se il lettore, come Dolcezze,  ha avuto la fortuna di un’infanzia in campagna,  col profumo della terra e i frutti raccolti  dall'albero,  non si sorprenderà della "magia" del melicucco e chi ha avuto il dono dell'amicizia non potrà non condividere le emozioni del gruppo. La lingua poi, con la mescolanza di italiano e siciliano,  incarna al meglio la storia. 

Commenti

  1. Conosco Tea Ranno, mi piace la sua scrittura chiara, scorrevole e l'uso sapiente del dialetto che non disturba anzi, è un valore aggiunto.
    Bella la tua recensione, mi invita a leggerlo.

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