Di ceneri e di fecondità


"Le ceneri sono semplici. Sono la semplificazione finale delle cose. Nel ritmo naturale di un tempo, le ceneri del focolare di casa dei contadini venivano restituite alla natura in primavera sparse sui campi, lungo i filari delle viti, nell'orto, per rendere la terra più fertile, per darle nuova energia. Allora, sul capo del fedele, hanno questo significato lontano, legato alla verità della natura, alla verità del senso, alla verità delle cose. Non tanto: 'ricordati che devi morire' ma 'ricordati che devi essere semplice e fecondo'. Le ceneri sono ciò che rimane quando non rimane più niente, sono il minimo, il quasi niente. Ma da qui si può e si deve ripartire. Noi siamo in una situazione difficile, ma si può e si deve ripartire."

(E. Ronchi)

Che anche noi impariamo a tornare all'essenza: ciò ci renderà fecondi e ci permetterà di fiorire ancora. Il ramo spoglio si arricchirà ogni giorno per rallegrare, colmo di bellezza, l'alba di Pasqua.

Buon cammino di Quaresima.

Commenti

  1. Buona Quaresima da Milano, dove ancora siamo nel Carnevale (anche se senza festeggiamenti)!

    RispondiElimina

Posta un commento